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Pensioni: la spesa tornerà a salire nel 2020 e raggiungerà il picco nel 2042. Le previsioni del Mef

ROMA – L’applicazione del regime contributivo introdotto nel 1995 e delle nuove regole del 2011, elevando i requisiti di accesso per il pensionamento di vecchiaia ed anticipato, ha migliorato in modo significativo la sostenibilità del sistema pensionistico nel medio-lungo periodo, garantendo – sottolinea il ministero dell”Economia – una maggiore equità tra le generazioni. La recessione ha però fatto inevitabilmente salire la percentuale di spesa pensionistica rispetto al Pil nel triennio 2008-2010. Anche dopo la fase acuta, la crisi ha pesato anche negli anni successivi fino al 2015, quando – in presenza di un andamento di crescita più favorevole e del graduale innalzamento dei requisiti minimi di accesso al pensionamento – il rapporto spesa-Pil ha iniziato a diminuire, con una decrescita che, secondo i calcoli, durerà per circa un quinquennio, cioè massimo fino al 2020. Subito dopo inizierà una fase di crescita per tutto il decennio successivo.

A partire dal 2030 il  rapporto spesa/Pil cresce con maggiore intensità fino a raggiungere il 16,2% nel triennio 2042-2044. – si legge nel Documento – Successivamente il rapporto scende rapidamente, portandosi al 15,6% nel 2050 ed al 13,1% nel 2070, con una decelerazione pressoché costante nell’intero periodo.

La fase di crescita, spiegano i tecnici del ministero dell”Economia, è essenzialmente dovuta all’incremento del
rapporto fra numero di pensioni e numero di occupati indotto dalla transizione demografica e solo in parte compensato dall”innalzamento dei requisiti per il pensionamento. La rapida riduzione del rapporto fra spesa pensionistica e Pil nella fase finale del periodo di previsione, è invece determinata dall’applicazione generalizzata del calcolo contributivo che si accompagna alla stabilizzazione, e successiva inversione di tendenza, del rapporto fra numero di pensioni e numero di occupati. Tale andamento – conclude l’approfondimento – si spiega sia con la progressiva uscita delle generazioni del baby boom, sia con l’adeguamento automatico dei requisiti minimi di
pensionamento in funzione della speranza di vita.

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