Commissione Ue: dopo le minacce e le offese si passa agli auguri e ai complimenti per il nuovo governo

BRUXELLES – In questi giorni alcuni fra i principali esponenti della Commissione Ue hanno fatto a gara, a suon di gaffes colossali e imperdonabili, a screditare e offendere l’Italia, uno dei Paesi fondatori, sol perché a governare non ci sono gli amici della sinistra, ma i reazionari del governo giallo-verde, con i grillini poco conosciuti nei corridoi di Bruxelles. Era partito prima all’attacco il panzer tedesco commissario Guenther Oettinger, secondo cui i mercati avrebbero insegnato a votare agli italiani, seguito dalla famosa, ormai, frase di Juncker che, sia pure decontestualizzata, come afferma la sua portavoce, suonava così: «Gli italiani lavorino di più e siano meno corrotti». Tardive smentite, scuse inaccettabili, rapporti compromessi proprio nel momento in cui entrava in funzione un nuovo governo.
A Conte, nuovo presidente del Consiglio, Juncker cerca di presentarsi tendendo una mano di collaborazione, ma fino a quando durerà? Scrive il Presidente della Commissione: «Nelle importanti scelte che l’Unione Europea si troverà a fare nei prossimi mesi l’Italia avrà un ruolo di primo piano con la forza delle sue proposte, della sua responsabilità di Stato fondatore dell’Unione, del suo interesse ad una più intensa integrazione europea nel senso della dichiarazione di Roma del marzo 2017. A nome della Commissione Europea, formulo le più sincere congratulazioni per la nomina a presidente del Consiglio della Repubblica italiana. La formazione del governo da lei presieduto giunge all’avvio di una importante legislatura. Allo stesso modo l’Unione Europea si trova alla vigilia di appuntamenti cruciali, in cui le istituzioni comuni e gli Stati membri dovranno far prova di coesione e di spirito di solidarietà per concordare una risposta comune alle sfide della migrazione, riformare la governance dell’Unione economica e monetaria, in particolare completando l’Unione bancaria, e impostare un moderno e adeguato quadro multiannuale per le finanze pubbliche dell’Unione dopo il 2020. La Commissione Europea sarà, come in passato, al fianco dell’Italia nel percorso di riforme e attenta alle sue attese e proposte per il futuro dell’Unione. Le auguro – chiude Juncker- il miglior successo nelle sua alte responsabilità nell’attesa di incontrarla in occasione del prossimo Consiglio europeo».
La Ue, come del resto i cittadini italiani – salvo quelli accecati dal furore politico – attendono con curiosità l’operato del nuovo governo, e Juncker illustra esattamente i problemi sul tappeto, alcuni dei quali potranno essere risolti anche grazie all’Italia (Conte ha già fatto cenno al completamento dell’Unione bancaria). Per altri si prevede invece che il nostro Paese partirà con un atteggiamento battagliero, in particolare per l’immigrazione e il piano di finanze pubbliche post 2020. La presenza, nella squadra di governo, di ministri competenti e equilibrati come Tria e Moavero Milanesi, inseriti nella caselle giuste, potrà far sì che, anche su questi temi, si instauri una proficua collaborazione. In barba alle previsioni malevole, catastrofiche e interessate dei signori della sinistra italiana e di molti media schierati.
