Toscana, infrastrutture: l’accoppiata Rossi – Nardella parte all’attacco del governo, non si azzardi a bloccarle
FIRENZE – «Chiederò un incontro ufficiale al nuovo ministro per le Infrastrutture con l’auspicio che valga il principio di continuità amministrativa col precedente esecutivo a proposito delle opere da realizzare in Toscana»: lo ha affermato Enrico Rossi, presidente della Regione, nel corso di un briefing con la stampa. Peccato che il principio della continuità valga soltanto quando un governo avversario deve continuare quanto iniziato da un governo di sinistra, anche tenendo conto di certi interessi legati alla sua parte politica.
«Fuori dalla polemica politica – ha spiegato – è giusto che il nuovo governo con prudenza voglia rivedere lo stato della
programmazione delle opere: sono certo che le argomentazioni che possiamo portare affinché questo complesso di opere si realizzi siano solidissime nel merito. Sono interventi non di cose nuove, ma di rimodulazione dell’esistente». Il governatore ha citato a tal proposito soprattutto la nuova pista dell’aeroporto di Firenze, la Tirrenica e le terze corsie autostradali.
Secondo Rossi «alcuni hanno una visione bucolica della Toscana, ma è una visione che non appartiene a me e non
appartiene alla maggioranza in Consiglio regionale. Non siamo interessati a riaprire le vie della transumanza, visto che a Roma ora c’è attenzione al ruolo delle pecore». Oltre a lanciare offese gratuite, come nel suo stile, il Governatore richiama l’attenzione sulla necessità di completare le opere avviate e realizzarne una nuova, ovvero la Tav, il sottoattraversamento fiorentino, opera necessaria soprattutto per foraggiare le cooperative rosse.
Rossi aggiunge: «Mi pare che circa la Tirrenica i 5 stelle si rifacciano agli accordi già presi con l’ex ministro Delrio: sulla costa interverrà l’Anas per realizzare quattro corsie in sicurezza. Ed io mi batterò fino in fondo perché intervenga davvero. Perché la Regione Toscana su questo è portata per il naso da almeno una trentina di anni». Nei quali, aggiungiamo noi, ci sono stati molti governi di sinistra o centrosinistra.
Anche il Sindaco Nardella, dopo che è stato svelato un rapporto di alcuni rappresentanti del M5S locali contrari alle grandi opere fiorentine, parte all’attacco in contropiede: «Credo che un governo che decida di bloccare il Paese, azzerare opere, fermare cantieri, sarebbe un governo nemico dell’Italia e delle città d’Italia. Io non posso credere che ci sia la volontà di fermare le lancette di Firenze, sarebbe qualcosa che i fiorentini non vogliono. Abbiamo bisogno di più trasporto pubblico più servizi, più infrastrutture; abbiamo bisogno di migliorare le ferrovie e avere un aeroporto che sia all’altezza di questa città, un aeroporto che non serve a qualche singolo turista, ma che vogliono i fiorentini».
Vederemo l’atteggiamento del nuovo Ministro, il pentastellato Danilo Toninelli, già attaccato da ogni parte dalle opposizioni prima ancora che abbia potuto adottare alcun provvedimento. Ma è la sinistra, bellezza!
