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Migranti: l’Ue stabilisce, lavoro dopo soli 6 mesi dall’ingresso

BRUXELLES – Dopo l’accelerazione della crisi imposta dal caso Aquarius, Parlamento e Consiglio ue hanno fretta di approvare nuove norme comuni in tema d’immigrazione, per evitare che l’Unione si sfasci su questo delicato tema, come teme giuistamente Angela Merkel.

I due organismi europei hanno trovato un accordo  sulle condizioni di accoglienza per i profughi, uno dei tasselli che compongono la riforma del Sistema comune d’asilo. I migranti che fanno richiesta di asilo in un Paese dell’Ue potranno iniziare a lavorare sei mesi dopo la presentazione della domanda (attualmente sono nove), frequentare fin da subito i corsi di lingua, e godere del diritto al servizio sanitario.

Obiettivo della revisione – si legge in una nota del Pe – è ridurre i movimenti secondari tra gli Stati europei. Tra i vari punti, l’intesa esclude il carcere per i minori. La detenzione dei bambini è prevista solo nei casi in cui occorra preservare l’unità familiare, o per motivi di protezione, e comunque mai in prigione. Inoltre, i piccoli dovranno entrare nel sistema scolastico non più tardi di due mesi dal loro arrivo.

Non sono passi in avanti fondamentali, si tratta di molto fumo e poco arrosto.


Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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