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Rottamazione: critiche della Corte dei Conti, 9,6 miliardi non riscossi

ROMA – La Corte dei Conti continua a esprimere forti preoccupazioni per molte delle politiche dei governi passati, che avranno riflessi negativi sui nostri conti pubblici. Nella relazione sul rendiconto generale dello Stato si esprime preoccupazioni per l’affermarsi di «condotte fiscali che si risolvono nel mancato versamento delle imposte evidenziate nelle dichiarazioni tributarie». Per effetto della rottamazione «dei 17,8 miliardi previsti a seguito delle istanze di definizione pervenute, 9,6 miliardi non sono stati riscossi e costituiscono versamenti omessi. A fronte di un ammontare lordo complessivo dei crediti rottamati di 31,3 miliardi, l’introito atteso per effetto della rottamazione ammonta a 17,8 miliardi. Di tale importo – spiega – sono stati riscossi nei termini solo 6,5 miliardi, comprensivi degli interessi per pagamento rateale. A tale somma introitata deve aggiungersi la parte rateizzata ancora da riscuotere, pari a 1,7 miliardi comprensivi di interessi».
Pertanto, prosegue la relazione, «dei 17,8 miliardi previsti a seguito delle istanze di definizione pervenute, 9,6 miliardi non sono stati riscossi e costituiscono versamenti omessi. Per una parte
di queste posizioni debitorie si può affermare che l’istanza di rottamazione ha avuto essenzialmente finalità dilatorie rispetto all’espletamento delle procedure esecutive».

Una bella bacchettata anche al governo del rottamatore (mai termine fu più appropriato) che deve mettere sull’avviso il governo giallo-verde che avrebbe intenzione di replicare, sotto altra forma, l’operazione censurata dalla Corte dei Conti.

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