Bruxelles: accordo sui migranti all’alba. L’Italia non è più sola, commenta Conte

BRUXELLES – Accordo alle prime luci dell’alba tra i leader Ue riuniti a Bruxelles sul testo delle conclusioni del Consiglio Europeo in materia di migrazioni. I 28 leader hanno trovato un accordo sulle conclusioni del consiglio Ue, inclusa l’immigrazione: lo ha annunciato il presidente del Consiglio europeo Tusk, al termine di vertice durato 13 ore e mezzo.
«Da questo Consiglio Europeo esce un’Europa più responsabile e più solidale. L’Italia non è più sola», ha detto uscendo dal palazzo del Consiglio intorno alle cinque del mattino, dopo ore e ore di riunione, il premier Giuseppe Conte.
Conte ha quindi illustrato i punti salienti del testo delle conclusioni approvate: è passato il principio che il tema della regolazione e della gestione dei flussi migratori deve essere affrontato mediante un approccio più integrato, come aveva richiesto l’Italia, che riguardi la dimensione interna, quella esterna e il controllo delle frontiere, all’articolo uno.
«Ancora all’articolo uno è affermato il principio che chi arriva in Italia arriva in Europa. Ancora, all’articolo tre, è affermato il principio che tutte le navi che attraversano il Mediterraneo devono rispettare le leggi, quindi anche le Ong, e non devono interferire con le operazioni della Guardia Costiera Libica.
All’articolo cinque c’è il principio di un nuovo approccio per i salvataggi in mare: si prevedono azioni, d’ora in poi, basate sulla condivisione, e quindi coordinate tra gli Stati membri. Sempre all’articolo cinque – ha spiegato Conte – è prevista la possibilità di creare dei centri di accoglienza per consentire lo sbarco e, se del caso, il transito dei migranti anche in Paesi terzi, sotto il coordinamento e la cooperazione con l”Alto Commissariato dell’Onu per i Rifugiati e con l’Oim.
Un altro principio che segnalo è all’articolo sei, per cui in Europa d’ora in poi si possono creare dei centri di accoglienza nell’ambito degli Stati membri, ma solo su base volontaria. Quindi, per i Paesi che lo desiderano e che vogliono attrezzarsi per farlo ci saranno centri con una gestione collettiva europea.
All’articolo sette si è finalmente affermato il principio del rifinanziamento del Fondo fiduciario per l’Africa, che ci torna particolarmente utile per le rotte dei migranti dal Nordafrica.
All’articolo otto – ha aggiunto – avevamo chiesto, cosa che era il primo obiettivo della nostra proposta, che fossero intensificati i rapporti e gli accordi con i Paesi di origine e di transito dei
migranti. Infine, segnalo l’articolo dodici, dove si afferma chiaramente la necessità di riformare Dublino, e quindi anche tenendo conto delle persone che vengono soccorse in mare, alla luce dei
salvataggi e delle regole di Search and Rescue.
Direi che nel complesso – ha proseguito Conte – possiamo ritenerci soddisfatti: è stata una lunga negoziazione, come ci dice l’orario, ma l’Italia non è più sola, come avevamo richiesto».
Quindi aprirà i centri in Italia? «E’una decisione che prenderemo a livello governativo, in modo collegiale – ha risposto infine – direi che non siamo assolutamente invitati a farlo».
Finalmente un successo dell’Italia che torna a contare in Europa, senza rodomontate con atti e proposte concrete, parlando un linguaggio giuridico e politico insieme, non con minacciosa ma inconcludente aria fritta, seguita da decisioni negative per il nostro paese, come avveniva nel recente passato.
