Banche: governo pensa a nuove risorse per i clienti vittime di Banca Etruria e delle altre salvate

ROMA – Ampliare la platea dei risparmiatori e di conseguenza anche la quantità di risorse disponibili per quello che potrebbe diventare un risarcimento del danno anziché un semplice ristoro, non solo degli obbligazionisti ma anche degli azionisti vittime di reati finanziari da parte
delle banche. Il governo ha riaperto il dossier che coinvolge sia le 4 banche poste in risoluzione (Banca Etruria, Banca Marche, Carife, Carichieti), e delle due banche venete finite in
amministrazione coatta amministrativa (Popolare Vicenza e Veneto Banca). Ed è intenzionato a rivedere le norme messe a punto dal vecchio esecutivo per rendere operativo il nuovo fondo da 100
milioni in 4 anni (25 milioni l”anno). L’obiettivo sarebbe quello di accelerare le procedure e semplificare i ricorsi all’arbitro Anac (ancora sono in corso le pratiche per le 4 banche e il ristoro tramite fondo di solidarietà per le venete), ad esempio eliminando l’onere della prova a carico del
risparmiatore, che, se ha acquistato bond prima del 2007, ha più difficoltà a provare la vendita fraudolenta.
