Pensioni d’oro: il giudizio severo di chi verrebbe ingiustamente espropriato a favore di nullafacenti

FIRENZE – Condividendo ogni parola del testo riportato, vogliamo proporre all’attenzione dei nostri lettori le valutazioni di Guglielmo Gandino, già Amministratore Delegato di Unacoma Service, pubblicate il 9 agosto in un articolo dal titolo significativo «I tagli alle pensioni nella proposta Lega/M5S. ALL’INDECENZA NON C’È. LIMITE» sul sito www.francoabruzzo.it giornalisti per la Costituzione.
«E così sono riusciti a concepire e formalizzare l’ennesima porcata! Lega e M5S hanno presentato il Progetto di Legge in sei articoli sulle cd pensioni d’oro. I firmatari sono i due Capigruppo di Lega e M5S alla Camera, Riccardo Molinari e Francesco D’Uva. L’aspetto interessante di questa questione è che litigano giornalmente su come riformare la Fornero, litigano su come impostare il reddito di cittadinanza e la riforma fiscale, litigano su TAV, su TAP eccetera, ma su una cosa si mettono subito d’accordo: fregare i pensionati. E non importa che il tanto citato Contratto di Governo indichi chiaramente che non si toccano le pensioni sotto i 5.000 euro netti e che si devono tenere separate previdenza e assistenza. Per fregare i pensionati il Contratto di Governo è diventato miracolosamente carta straccia.
Il ricalcolo contributivo (fatto senza dati e secondo criteri incomprensibili) prenderà in considerazione il reddito pensionistico complessivo lordo sopra gli 80.000 euro. Nel caso di soggetti titolari di più pensioni si escluderanno solo le pensioni di invalidità, le reversibilità e i trattamenti riconosciuti alle vittime del dovere o di azioni terroristiche. Se un pensionato ha maturato una pensione da lavoratore dipendente (liquidata con il sistema retributivo) ed una pensione gestione separata già calcolata con il contributivo, si ricalcolerà anche quest’ultima di nuovo con il contributivo. Che operazione geniale!
Cosa ne sarà delle pensioni dei politici? E di quelle degli ex-sindacalisti? E delle baby-pensioni (critiche non tanto con riguardo agli importi ma alla durata delle stesse)? E delle doppie pensioni dei parlamentari? Non succederà probabilmente nulla, se queste si collocano ad un livello inferiore agli 80.000 euro lordi annui.
Il concetto è che si vuole colpire principalmente le pensioni supportate da contributi regolarmente versati da lavoratori e datori di lavoro secondo le leggi vigenti, senza raggiri, senza leggi speciali, senza contributi figurativi, pagando di tasca propria ingenti somme che adesso lo Stato, se mai questa legge venisse approvata, si arrogherà il diritto di espropriare in parte per finanziare l’aumento delle pensioni minime.
Assistenza a tutti gli effetti, che però in questo caso, grazie ad un accordo fra le due forze politiche, sarà totalmente o quasi a carico dei pensionati e non della fiscalità generale come dovrebbe essere. E così tutti quelli che hanno versato per un’intera vita di lavoro contributi e imposte con prelievo alla fonte mese per mese, saranno OBBLIGATI a finanziare le pensioni di quelli che non hanno mai lavorato, o hanno lavorato poco, o hanno lavorato anche molto ma in nero evadendo tasse e contributi, ora platealmente premiati dallo Stato. Come del resto furono a suo tempo OBBLIGATI a versare i propri contributi all’Assicurazione Generale Obbligatoria, che adesso scopriamo essere truffaldina, in quanto cambia le regole del gioco in corso d’opera.
È una campagna vergognosa contro tutte quelle persone dai 70 anni in su che si sono sacrificate, che hanno lavorato con dedizione per conquistarsi con il merito e con i risultati posizioni organizzative di rilievo, grazie alla loro professionalità e all’impegno profuso. In una società che sottrae proditoriamente il dovuto per redistribuire le risorse a pioggia a chi non è dovuto, questi che ho appena citato (il dovere, l’impegno, la professionalità, il merito) non sono più valori ma disvalori. E così che si distrugge una società, è così che si toglie la speranza ai giovani, facendo loro capire che darsi da fare è una perdita di tempo, tanto poi un reddito di qualche tipo, sottratto legalmente o illecitamente a chi ha di più, a loro arriverà comunque. E allora non lamentiamoci se tanti giovani, bravi e fortunati, lasciano l’Italia per andare a lavorare all’estero, dove possano essere riconosciuti il loro valore e i loro meriti!»
