Genova, Autostrade ad Anac: «Mancati interventi (Gronda e San Benigno) sono colpa delle istituzioni»
ROMA – Per mesi e anni, Autostrade per l’Italia si è sentita rispondere dalle istituzioni che i progetti non potevano essere autorizzati, almeno non subito. Così la replica ad Anac che aveva mosso accuse proprio sul piano progettuale: «La mancata attuazione del 72,89% degli interventi previsti nel PEF si riferisce ad investimenti per il potenziamento della rete genovese (Gronda e nodo San Benigno) e non riguarda in alcun modo le attività di manutenzione. E comunque il dato non deriva da scelte compiute dalla società, ma è l’effetto dei notevoli ritardi da parte delle istituzioni competenti».
Lo sottolinea, come detto, Autostrade per l”Italia in una nota diffusa in relazione all’apertura da parte di ANAC di un’istruttoria per verificare l’attuazione da parte di Autostrade per l’Italia delle previsioni di investimento contenute nel Piano Economico Finanziario (PEF). I ritardi sono stati – si precisa – sia «nell’approvazione del progetto della Gronda di Genova che nel rendere disponibili alla società le aree del Lotto 2 di San Benigno (il potenziamento dell’accesso all’area portuale di Genova)». In particolare, spiega Autostrade, «il progetto definitivo della Gronda di Genova è stato approvato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti solo nel settembre del 2017: da ciò deriva l’attuale previsione di inizio lavori nel febbraio del 2019. Ma le previsioni di investimento citate nella nota di ANAC si basano su quanto era previsto nel Piano Economico Finanziario del 2013, in cui si assumeva che l’autorizzazione fosse concessa nel novembre 2015 e l’avvio dei lavori avvenisse nel febbraio del 2017».
Autostrade ricorda come «lo slittamento di circa due anni e la conseguente minor spesa per investimento sono state causate dal tempo – superiore al previsto – impiegato sia per la conclusione
dell”intesa Stato-Regione che per l’approvazione del progetto definitivo da parte del Ministero competente. Per quanto riguarda invece il nodo di San Benigno – aggiunge la società – si sono verificati ritardi nella messa a disposizione della Società delle aree interessate dai lavori a causa dell’interferenza con impianti e reti tecnologiche di altri gestori». Autostrade per l’Italia conclude ribadendo la volontà di collaborare «in modo tempestivo e puntuale con l”Autorità Nazionale Anticorruzione per fornire tutte le informazioni necessarie ad ottenere il pieno e tempestivo adempimento degli obblighi di Concessione anche per i piani manutentivi».
