Catania migranti: la Sicilia, con Leoluca Orlando, insorge contro Salvini al grido «Liberateli»

CATANIA – Oggi tutti i buonisti sinistri della Sicilia, con la partecipazione essenziale del sindaco di Palermo, si mobilitano contro Salvini e pro migranti al grido «Liberateli». Nel pomeriggio, alle 17, un cartello di associazione sarà al porto della città etnea per chiedere la liberazione di persone stremate e in precarie condizioni di salute. I manifestanti arriveranno da tutta l’isola e all’iniziativa ha già annunciato il suo sostegno anche il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando.
«Nessun obiettivo politico del Governo – spiegano gli organizzatori – può giustificare l’utilizzo di centinaia di vite umane come arma di ricatto, considerate carne da macello, non vite e speranze ma numeri da distribuire o respingere».
Intanto a bordo della Diciotti – dopo le nuove visite di ieri di esponenti politici e di associazioni pro migranti – la tensione sale. Ieri la maggior parte dei migranti ha rifiutato il cibo, attuando lo sciopero della fame.
«Se finora l’emergenza sanitaria appare scongiurata, da un momento all’altro la situazione potrebbe precipitare perché le condizioni igieniche sono molto precarie», ha detto il presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gianfranco Miccichè, salito a bordo della nave della Guardia costiera insieme a una delegazione della commissione Sanità di Palazzo dei Normanni.
Già cinque i casi gravi di scabbia, 69 quelli presunti. E quindi, secondo Micciché e i buonisti della sinistra, sbarcati i migranti la scabbia se la dovrebbero prendere anche i siciliani.
Il Garante per i diritti dei detenuti ha denunciato la situazione inviando un’informativa alle Procure che indagano sul caso. «E’ una situazione che mette anche l’Italia a rischio di una condanna in sede
internazionale per trattamenti inumani» ha detto Daniela De Robert, capo delegazione dopo la visita alla nave. Ma il garante dei diritti degli italiani a non essere messi in pericolo da portatori di gravi malattie non esiste? Dovrebbe essere Mattarella, che naturalmente tace.
Intanto oggi il procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio, sarà a Roma per sentire alcuni
funzionari del Viminale. Suscitando la reazione di Salvini che osserva, senta me non i miei funzionari, il responsabile sono io. Il fascicolo aperto dalla Procura della città dei templi per sequestro di persona e arresto illegale è a carico di ignoti e le stesse contestazioni potrebbero essere cambiate dagli inquirenti che devono accertare se la privazione della libertà personale dei profughi sia legittima e nel caso contrario individuare i responsabili della violazione.
