Terrorismo: espulsi un marocchino e un albanese per motivi di sicurezza dello Stato

ROMA – Un cittadino marocchino e un cittadino albanese sono stati espulsi per motivi di sicurezza dello Stato. Lo rende noto il Viminale, ricordando che salgono così a 319 le espulsioni eseguite dal gennaio 2015, di cui 82 nel 2018.
Il 19enne marocchino, con precedenti per reati contro il patrimonio, era già detenuto in istituti penali per minorenni da dove era stato recentemente dimesso.
Durante la detenzione era stato segnalato dall’amministrazione penitenziaria per essersi reso protagonista di gravi atti vandalici, di aggressione nei confronti di altri detenuti e per aver minacciato di morte personale della polizia penitenziaria, esaltando le gesta dello Stato Islamico. L’uomo è stato rimpatriato dalla frontiera aerea di Malpensa con volo per Casablanca.
Il cittadino albanese, 28 anni, era giunto in Italia a giugno con l’intento di trasferirsi in provincia di Ravenna presso la moglie, naturalizzata italiana. L’uomo era stato segnalato negli anni scorsi sia in ambito di intelligence che di cooperazione internazionale di polizia come foreign fighter coinvolto nel conflitto siro-iracheno.
Un fratello e uno zio della moglie erano stati arrestati nel 2015, all’esito di indagini antiterrorismo condotte dalla Digos di Brescia, perché avevano cercato di reclutare alla causa jihadista un 17enne
tunisino residente in provincia di Como, istigandolo ad andare a combattere per il Daesh.
Costantemente monitorato dalla Digos di Ravenna con il supporto del Servizio per il contrasto all’estremismo e terrorismo esterno, è stato espulso e rimpatriato a Tirana.
