Papa Bergoglio frena: il popolo che non può integrare non riceva. I migranti della Diciotti a Rocca di Papa

VATICANO – Papa Francesco ha annunciato il luogo di accoglienza dei 100 migranti, ma ha anche raccomandato la virtù della prudenza anche nell’accoglienza. «Fate come la Svezia, che si è fermata perché non aveva più possibilità d’integrazione». Un pugno nello stomaco ai buonisti nostrani, alla Boldrini, che predicano accoglienza illimitata e, in fondo, una conferma delle tesi di Salvini, che da tempo sostiene che non possiamo accogliere tutta l’Africa. Una realtà evidente, non vista solo da chi è accecato dall’ideologia.
I migranti della Diciotti vanno a Mondo Migliore, a Rocca di Papa, saranno accolti lì,
cominceranno a imparare la lingua e ad essere migranti integrati. Lo ha detto il Papa nella conferenza stampa sul volo di ritorno da Dublino. Mondo Migliore è un Centro di Accoglienza Straordinaria (Cas), si trova a sud di Roma sulla via dei Laghi, in precedenza era un centro congressi gestito dai padri oblati. E ha precisato con una battuta: «Io non ho messo lo zampino, lo
zampino lo mette il diavolo. Quello che ha fatto il lavoro col ministro dell’Interno e stato padre Aldo (Buonaiuto, ndr), e la Conferenza Episcopale. Il cardinale Bassetti era qui ma per telefono guidava l’operazione e padre Maffeis negoziava con il ministro».
Ma poi contrariamente al passato, quando predicava accoglienza illimitata, ha citato il modello della Svezia che ad un certo punto si è fermato perché «non aveva più la possibilità di integrazione. La virtù della prudenza è la virtù del governante: prudenza sul numero e sulle possibilità di integrare. Il popolo che non può integrare è meglio che non riceva».

Domenico da Teate
Le ondivaghe affermazioni del Papa non mi pare proprio che siano dettate dal buon senso ma piuttosto da un collaudato opportunismo (che molti qualificherebbero gesuitico) che gli consente di galleggiare ancora per un poco tra le sempre più scarse e deluse schiere cattoliche e i tanti ed inattesi ex mangiapreti, provvisoriamente divenuti interessati suoi simpatizzanti (chissà perché?). IL tutto nell’ovattata acquiescenza di quasi tutta la stampa italiana.
La citazione papale della Svezia è del tutto fuori luogo, in quanto è notorio che, nonostante il lodevole impegno, la politica svedese della cieca accoglienza si sta arrendendo davanti all’aumento del caos sociale determinato da buona parte degli immigrati (e sono trattati con i guanti bianchi!).
Devo, quindi, dedurre che, lo stesso Bergoglio e la CEI, esercitando “la virtù della prudenza anche nell’accoglienza” hanno ritenuto opportuno non portare il centinaio di clandestini della Diciotti entro il protetto Stato Vaticano, notoriamente già ricolmo di africani, afgani, siriani, bangladesi, ecc., ma di collocarli nel centro di accoglienza di Rocca di Papa, che solo per un accidente geografico si trova sullo Stato italiano, che, pertanto, provvederà ad accoglierli sul suo territorio e verserà i dovuti contributi per il loro mantenimento a chi di dovere. E tutto quadra, prudentemente.