Pistola taser: Associazione Antigone lancia l’allarme, è pericolosa

ROMA – Il Ministero dell’Interno non ha fatto a tempo ad annunciare la sperimentazione delle nuove pistole Taser in dotazione a Polizia e Carabinieri che subito le Associazioni che difendono chi è soggetto all’intervento delle forze dell’ordine partono all’attacco. Non vogliono assolutamente che polizia e carabinieri abbiano armi più moderne, ma debbono restare sottoposti alla raffica di accertamenti e di accuse di avvocati quando intervengono per fermare o arrestare persone sospette.
«Secondo le indagini effettuate da Amnesty International e dall’agenzia di stampa britannica Reuters, a partire dal 2000, anno di introduzione del taser, sarebbero stati circa 1.000 i morti a causa di questo tipo di pistola». Lo evidenzia Antigone, commentando la sperimentazione
dell’arma pere le forze dell’ordine che partirà dal 5 settembre in 12 città italiane.
«Molti studi medici – rileva Antigone – hanno certificato che per persone con precedenti disturbi neurologici o cardiaci la pistola taser ha rischi mortali. La stessa azienda produttrice americana è stata costretta ad ammettere che nello 0,25% dei casi c’è rischio di morte. Una percentuale allarmante».
«Vari organismi internazionali – sottolinea Patrizio Gonnella, presidente dell’associazione – hanno espresso pareri fortemente contrari all”uso del taser. Come la pratica di polizia ha dimostrato negli Stati Uniti, il taser non ha ridotto l’utilizzo delle armi da fuoco da parte delle forze dell’ordine ma è
divenuto invece uno strumento alternativo principalmente alle manette, in particolare per immobilizzare persone in stato di agitazione e principalmente con disturbi psichiatrici». Proprio quei casi per i quali sono in corso processi contro esponenti delle Forze dell’ordine.
