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Nuovo codice del contribuente, fisco amico. Un progetto poco conosciuto

Fra le tante iniziative discordi, reddito di cittadinanza, flat tax, decreto immigrazione, decreto sicurezza, per le quali sembra che il Governo giallo-verde sia diviso fra le due componenti leghista e grillina, c’è però almeno un progetto condiviso, poco pubblicizzato, che però potrebbe rendere la vita più facile a molti contribuenti, mostrando (ma sarà vero) il volto amico del fisco.

In futuro non potrebbe essere necessario fornire informazioni al Fisco se già le possiede, i modelli e software saranno disponibili con congruo anticipo, sanzioni soft in fase di avvio della fatturazione elettronica, abolizione comunicazioni  IVA, contraddittorio preventivo prima di accertamenti, procedure snelle per imprese e Partite IVA, rimpatrio cervelli agevolato. Sono solo alcune fra le proposte (finalmente utili per i cittadini) contenute in un progetto di legge depositato dai partiti di maggioranza in commissione Finanze alla Camera, volto a semplificare gli adempimenti e ridurre gli oneri. Alcune di queste misure dovrebbero essere inserite già nella prossima manovra economica. Ne dà puntuale informazione il sito PMI.it, vediamole anche noi in dettaglio.

Dichiarazioni. Il nuovo Codice del Contribuente prevede che l’Amministrazione finanziaria non possa più richiedere al cittadino dati che già gli risultino noti, come ad esempio quelli che confluiscono nella dichiarazione precompilata. Al fine di snellire la macchina burocratica, poi, si prevede una tempistica diversa per la diffusione di applicativi informatici, modelli con istruzioni e in genere strumenti necessari ad assolvere gli adempimenti: entro 60 giorni dalla scadenza fiscale.

Accertamenti. Viene previsto un nuovo contraddittorio preventivo in tutti i procedimenti di controllo fiscale.

Scadenze fiscali. Per evitare i consueti ingorghi, si prevede di riscrivere in parte il calendario delle scadenze fiscali, ad esempio spostando il termine per la presentazione della dichiarazione dei redditi di imprese e lavoratori autonomi al 31 dicembre.

Partite IVA. Per questa categoria di contribuenti è prevista l’abolizione delle comunicazioni dei dati delle liquidazioni IVA in concomitanza con l’obbligo di fatturazione elettronica (che scatta dal primo gennaio 2019 per le operazioni fra privati). Poi: sanzioni più soft in tutto il primo anno di applicazione della e-fattura e Spesometro sempre annuale (e non più semestrale).

Sostituti d’imposta. Per le imprese è previsto il versamento cumulativo dell’addizionale IRPEF per tutti i comuni e la soppressione del modello 770 mediante integrazione in F24 con l’indicazione del codice fiscale del contribuente che subisce la ritenuta d’acconto.

Agevolazioni. Ci sono poi misure di incentivazione, ad esempio per la riapertura di negozi e laboratori artigiani o per il rientro dei cervelli, con una rivisitazione della norma che includa anche coloro che si sono trasferiti per aprire una startup.

Infine, c’è una proposta di alleggerimento fiscale, che prevede di abbassare al 5% l’aliquota IVA per tutti i beni e i servizi essenziali all’alimentazione, assistenza e cura di bambini fino a tre anni, disabili, anziani, persone non autosufficienti.

Si tratta di misure razionali, utili, che non comportano aggravio di spesa insostenibile e che potrebbero addirittura, almeno in parte, essere approvate anche dall’opposizione. Forse per questo non sono molto conosciute.

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