Piscine private: il Consiglio regionale della Toscana modifica la legge. Riguarda 3.000 strutture

FIRENZE – Arrivano nuove disposizioni in merito alle piscine private a uso collettivo. Lo prevede una proposta legge licenziata oggi all’unanimità dalla commissione sanità del
Consiglio regionale, presieduta da Stefano Scaramelli. La proposta legge, presentata dal Pd con primo firmatario il capogruppo Leonardo Marras, passa ora all’esame dell”Aula.
Con il nuovo testo, come illustrato in commissione dallo stesso Marras, si provvede a introdurre un elemento di chiarimento e superare difficoltà applicative, rispetto alla
legge, del 2006, in materia di requisiti igienico-sanitari delle piscine a uso natatorio: i titolari delle piscine che erano già in esercizio al momento dell’entrata in vigore del regolamento – il 26 febbraio 2010 – della stessa legge, non sono soggetti all’obbligo di presentazione della Scia (segnalazione certificata di inizio attività).

«Il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità una mozione in via d’urgenza lo scorso luglio ha ricordato Marras -, perché alcune Asl richiedevano la Scia anche per le attività già in esercizio e questo nel periodo estivo ha prodotto dei verbali e delle emissioni di ordinanza di chiusura attività». In quella mozione, ha aggiunto il capogruppo Pd, «si faceva riferimento alla necessità di una interpretazione in via amministrativa che però nel frattempo non è arrivata e quindi è necessaria una disposizione legislativa che chiarisca
il punto». Un intervento normativo, ha aggiunto Marras, «che non nasconde il rammarico per il fatto che sia il Consiglio regionale a doversi occupare di una vicenda di questo genere che riguarda tremila attività turistico-ricettive nella nostra regione».