Pensioni d’oro: un dirigente d’azienda attacca i deputati del M5S. Pubblicizzano la pdl mentendo

MILANO – Michele Carugi, livornese ingegnere meccanico dirigente di aziende metalmeccaniche multinazionali; gli ultimi 15 anni con responsabilità di Direttore generale e Amministratore Delegato, Blogger de Il Fatto Quotidiano, ha scritto una lettera ai membri M5S della Commissione Lavoro della Camera dei Deputati, tema, le pensioni d’oro. E attacca subito: «Non mi era capitato mai finora di vedere parlamentari che si accingono a far passare una legge assurda e iniqua e nello stesso tempo andarne fieri in modo arrogante e pubblicizzarla mentendo».
Continua poi la sua argomentata accusa: «Essendo anziano, nella vita ho visto anche leggi approssimative o ingiuste o incostituzionali. Ho visto anche personaggi coinvolti in truffe e furti e azioni compiute in malafede. Non mi era capitato mai però finora di vedere parlamentari che si accingono a far passare una legge assurda e iniqua andarne fieri in modo arrogante e pubblicizzarla mentendo come avete fatto voi membri del M5S della commissione lavoro con questa dichiarazione: Siamo soddisfatti che l’Aula abbia votato per la calendarizzazione urgente della nostra proposta sul taglio delle pensioni d’oro. Siamo convinti che sia assolutamente una priorità per questo Paese: si tratta di una vera ingiustizia mai sanata dai precedenti governi e che solo il Movimento 5 Stelle ha portato all’attenzione del dibattito politico, sin da quando è in Parlamento. Ora che siamo al Governo è arrivato il momento di porre fine a questi insensati privilegi…Sono anni che lottiamo contro ogni spreco e privilegio e per questo veniamo continuamente attaccati dalle opposizioni. Non ci stupisce però che le proteste arrivino proprio da quella vecchia politica che ha ripetutamente dimostrato di non essere in grado di capire le vere necessità dei cittadini – proseguono -. Questa è una misura di puro buon senso, un atto di civiltà: essere contrari a questo provvedimento significa non capire che è arrivato il momento di ristabilire un po’ di equità sociale in questo Paese.
Evidentemente il vostro limite oltre il quale vi vergognate delle vostre azioni è molto in là, se riuscite a non arrossire mentre mettete le mani sui contributi anche di quei pensionati i quali, al contrario di quanto spacciate ai cittadini, si sono pagata tutta la propria pensione e se la vedranno tagliare, accomunati nello stesso mazzo con coloro i quali non lo hanno fatto, a causa del meccanismo fantasioso e stolido che è stato inserito nella legge presentata da D’Uva e Molinari. Anziché ristabilire equità sociale, parole con le quali a torto vi sciacquate la bocca, questa legge creerà ulteriore iniquità andando a colpire anche le pensioni che sono state calcolate in modo integralmente retributivo perché le leggi dello Stato hanno vietato il calcolo contributivo (nella consapevolezza che avrebbe innalzato la pensione) e tutti coloro i quali sono stato costretti per ragioni indipendenti dalla loro volontà (ristrutturazioni aziendali, messe a riposo forzate, esodati) a pensionarsi per anzianità anziché per vecchiaia. E chi è contrario a questo provvedimento non è, come voi volete far intendere in modo maligno, contro l’equità sociale, ma contro l’inadeguatezza e la ingiustizia di come esso è concepito e contro il modo indecente con il quale viene propagandato. L’andare fieri di questa operazione squallida vi dipinge come cinici e opportunisti politici della peggior leva.
Anche i membri della Lega che leggono in copia si stanno sporcando le mani nella stessa maniera, come tutti coloro che contribuiranno a far passare la legge dissennata, ma almeno evitano di andare pubblicamente fieri di quello che, per alcune migliaia di pensionati è un vero e proprio furto di contributi accantonati lavorando e pagando le tasse. Se ne stanno zitti, probabilmente vergognandosi dell’indecenza che stanno portando avanti. Quanto di sporco vi accingete a fare stride poi con il superamento della legge Fornero, ripristinando le pensioni anticipate. Come conciliate in voi stessi, la penalizzazione di chi si è pensionato per anzianità in passato con l’incentivo a pensionarsi per anzianità per gli attuali lavoratori in servizio? Anziché andare pubblicamente orgogliosi della schifezza incivile che state per votare, dovreste impegnarvi seriamente a modificarla secondo criteri di reale equità, saluti, Michele Carugi.»
Tesi giustissime, da condividere in pieno, anche se espresse, riconosciamo, in termini un po’ duri e pesanti.
