Bankitalia: reddito di cittadinanza, non deve disincentivare l’offerta di lavoro. Rischi per abolizione della Fornero

I provvedimenti del governo gialloverde, in particolare il reddito di cittadinanza dei grillini e l’abolizione della Fornero, nel mirino di Bankitalia e Corte dei Conti, che vedono pericoli per la finanza pubblica per l’applicazione non adeguata di queste due misure. Provocando la reazione dei principali esponenti pentastellati, ad iniziare dal vicepremier.
REDDITO CITTADINANZA – Ma procediamo con ordine. Il vice direttore generale della Banca d’Italia, Luigi Federico Signorini, nell’audizione sulla nota di aggiornamento al Def ha osservato che «strumenti come il reddito di cittadinanza nella media dei Paesi europei sono un beneficio sotto il 50% della soglia di povertà. Il perseguimento dell’obiettivo di protezione sociale non deve disincentivare l’offerta di lavoro e proprio per questo determinante è il livello del beneficio rispetto al salario potenziale che il lavoratore sarebbe in grado di guadagnare sul mercato. Per questo possono essere studiate, anche sulla scorta di esperienze di altri paesi, forme opportune di modulazione. La questione è importante non solo per valutare l’impatto congiunturale della misura sul prodotto e sull’occupazione, ma soprattutto per affinare lo strumento in una prospettiva di più lungo termine».
FORNERO – Non solo: «In ambito previdenziale – ha ricordato Signorini – verrebbero resi meno stringenti i requisiti per il pensionamento; i dettagli dovranno essere precisati in seguito. Abbiamo spesso ricordato che, nell’introdurre maggiore flessibilità circa l’età del pensionamento, è necessario garantire l’equivalenza attuariale dei trattamenti previsti se si intende preservare la sostenibilità a lungo termine del sistema pensionistico, oggi un fondamentale elemento di forza delle finanze pubbliche italiane. Come la Banca d’Italia ha ricordato in più occasioni, il contenimento del debito nel lungo periodo presuppone anche la capacità della finanza pubblica di far fronte all’aumento della spesa determinato dall’invecchiamento della popolazione. E’ fondamentale quindi non tornare indietro su questi due fronti, soprattutto quando – come viene messo in evidenza dalle ultime previsioni di lungo periodo della Commissione europea sulla spesa connessa all’invecchiamento della popolazione – i rischi per la sostenibilità dei conti pubblici aumentano anche a causa del peggioramento delle proiezioni demografiche».
CORTE CONTI – Ma altre osservazioni vengono dal presidente della Corte dei Conti Angelo Buscema: «Interventi a favore dei trattamenti previdenziali e delle politiche di assistenza che puntino al contrasto della povertà devono essere adottati senza mettere a rischio la sostenibilità finanziaria del sistema».
DI MAIO – Semplice la risposta di Di Maio: «Se Bankitalia vuole un governo che non tocca la Fornero, la prossima volta si presenti alle elezioni con questo programma. Nessun italiano ha mai votato per la Fornero. E’ stato un esproprio di diritti e democrazia che viene rimborsato. Giustizia è fatta. Indietro non si torna».
Ma solo col consenso e ignorando le regole e le prospettive contabili ed economiche non si riesce ormai più a governare. Il sistema della nostra Costituzione e dell’Ue è stato congegnato, a sommo studio, in modo che ci fossero pesi e contrappesi tali (soprattutto contrappesi) che un esecutivo o un politico che volesse cambiare radicalmente il sistema, pur senza ambizioni dittatoriali o assolutistiche, non potesse incidere più di tanto, bloccato da un fuoco di sbarramento che si attiva soprattutto quando, guarda caso, un governo non guarda a sinistra. Come è regolarmente accaduto in Italia negli ultimi anni.
Per questo i cosiddetti sovranisti e i moderati europei cercano di conquistare, con i voti di popolazioni stremate dall’austerity e dalla dittatura del potere economico e finanziario, una maggioranza che possa consentire loro, nel parlamento europeo e nei parlamenti nazionali, di mutare faticosamente questa situazione, anche se l’impresa sarà difficilissima. La casta non rinuncia tanto facilmente al potere conquistato in questi lunghi anni.
