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Spread alto: le conseguenze per chi ha un mutuo o vuol contrarlo

ROMA – Oggi è calato sotto il livello 300 dando un po’ di respiro alle banche, ma da qualche giorno ormai lo spread è tornato a far parte del lessico degli italiani. Non se ne sentiva parlare, o comunque molto meno, da diverso tempo. Per la precisione, occorre tornare indietro di un bel po’, esattamente a novembre 2011 quando in Italia raggiunse la quota record di 574 punti costringendo il presidente del Consiglio che all’epoca rispondeva al nome di Silvio Berlusconi a recarsi dal presidente della Repubblica Napolitano per rassegnare le dimissioni.

Abbiamo già esposto che cosa significa spread e quali sono i suoi effetti. Stavolta però vogliamo sottolineare le conseguenze del rialzo per coloro che hanno già un mutuo, o intendono sottoscriverlo, riprendendo l’analisi puntuale e informata di facile.it.

Per comprendere la connessione fra mutui e spread Btp – Bund, è necessario affrontare l’argomento da due differenti prospettive – spiega Ivano Cresto, Responsabile mutui di Facile.it – quella di chi il mutuo lo ha già e quella di chi, invece, ha intenzione di chiederlo in futuro.

GIA’ MUTUO – «I primi, chiarisce Cresto, possono tirare un sospiro di sollievo. Sia se hanno sottoscritto un finanziamento a tasso fisso – che in quanto tale garantisce una rata costante per tutta la durata del contratto – sia se hanno scelto il tasso variabile perché, in questo caso, a guidare l’andamento e le variazioni degli interessi è l’Euribor; indice non connesso all’andamento dello spread Btp-Bund». L’Euribor è legato, da un lato ai tassi a cui un panel di banche europee si scambiano denaro tra loro e, dall’altro, al tasso sui depositi stabilito dalla BCE. Paradossalmente, sottolinea Cresto «visto che l’Euribor è dipendente dalla politica dei tassi applicata dalla BCE, qualora lo scenario di tensione dei mercati dovesse prolungarsi e contagiare altri Paesi europei, la Banca potrebbe addirittura decidere di intervenire ulteriormente sugli indici, se non per ridurli – visto che sono ormai da tempo in negativo – quantomeno per rimandarne l’aumento che, stando alle previsioni, potrebbe arrivare a partire da settembre 2019».

CHI DEVE CHIEDERE MUTUO – Non c’è da stare allegri. Lo scenario, infatti, potrebbe cambiare se si prendono in considerazione i mutui che verranno erogati in futuro. Questi potrebbero effettivamente scontare un aumento dei tassi di interesse, così come spiega Cresto «quello che accadrà ai nuovi mutui dipenderà molto da quanto lo spread Btp-Bund aumenterà e, soprattutto, dal periodo di tempo in cui rimarrà alto. È comunque possibile ipotizzare un aumento dei tassi di interesse per i mutui che verranno erogati in futuro, ma anche in questo caso il rincaro non sarà determinato direttamente dall’andamento dello spread Btp-Bund, né tantomeno dall’aumento di Euribor o Eurirs, quanto piuttosto dalla politica applicata dalle singole banche».

Il costo del mutuo che il cliente deve sostenere, è bene ricordarlo, è determinato da due componenti; il tasso derivante dagli indici europei (Eurirs o Euribor a seconda che si tratti di un tasso fisso o di uno variabile) e lo spread bancario, diverso da quello Btp – Bund, rappresentante una maggiorazione dell’interesse che definisce il guadagno che l’istituto di credito otterrà dalla concessione del finanziamento. Sebbene non in modo diretto ed immediato, un legame tra lo spread bancario e quello Btp–Bund esiste. Negli ultimi anni il mercato italiano dei mutui, grazie anche alla diffusione delle surroghe e ad una più serrata competizione tra gli istituti di credito, è stato caratterizzato da una graduale riduzione, se non in alcuni casi addirittura l’azzeramento, degli spread bancari (e dei guadagni) dei singoli istituti sui finanziamenti erogati ai privati per l’acquisto di un immobile.

Se lo spread Btp – Bund dovesse rimanere alto a lungo, il costo del denaro sarebbe maggiore e questo potrebbe avere delle conseguenze negative sui bilanci delle banche che, per far fronte alla situazione, potrebbero decidere di aumentare il loro margine di guadagno sui mutui e quindi aumentare gli interessi pagati dai futuri mutuatari.

 


Ezzelino da Montepulico


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