Carrara: sindaco chiede interventi finanziari per il fermo delle cave

CARRARA (MASSA CARRARA) – Istituire un fondo di garanzia per i lavoratori delle cave di marmo raggiunte dal fermo previsto dalla recente modifica alla legge toscana in materia. Lo chiede il sindaco di Carrara (Massa Carrara) Francesco De Pasquale in una lettera inviata, tra gli altri, al
vicepremier Luigi Di Maio, al presidente della Toscana Enrico Rossi e all’assessore toscano alle cave Vincenzo Ceccarelli. La proposta, spiega una nota, è stata messa a punto insieme al capogruppo M5s in Consiglio regionale Giacomo Giannarelli dopo la recente introduzione dell’art.58 bis nella legge toscana in materia, norma transitoria in vigore fino a giugno 2019, che prevede la sospensione delle attività per le cave fuori piano, ovvero che abbiano scavato fuori dal perimetro autorizzato dell’escavo.
Il sindaco, spiega una nota, esprime «preoccupazione per la situazione, i nostri uffici si stanno adoperando affinché i tempi di approvazione dei progetti necessari alla ripresa delle attività siano i più brevi possibili. Ciononostante, non tutte le cave raggiunte dalle prescrizioni dell”articolo 58 bis hanno la capacità di garantire il salario ai dipendenti durante il periodo di fermo. Questo significa che i primi a pagare rischiano di essere i lavoratori. Adesso ci troviamo a fronteggiare una grave
emergenza sociale che coinvolge attualmente oltre 100 cavatori e l’indotto. E’ altamente probabile che oltre alle sei cave interessate fino a questo momento, anche altre saranno raggiunte da questi provvedimenti con conseguenze insostenibili per un tessuto sociale già duramente provato dal
punto di vista occupazionale, economico e sociale come quello di Carrara».
Risponde l’Assessore Ceccarelli a stretto giro di posta: «Per la Regione l’azienda deve continuare a pagare gli stipendi anche nei 60 giorni previsti dalla legge per presentare e farsi approvare i progetti di ripristino e far ripartire i lavori. Mi sembrerebbe un atteggiamento poco comprensibile quello di chi non avesse ancora presentato il progetto ad una settimana dalla chiusura – spiega Ceccarelli – Compito della pubblica amministrazione e in primis del Comune, deve esser e quello di fare di tutto per rispettare la scadenza dei 60 giorni e, possibilmente, cercare di anticiparla. A questo proposito ho fatto una comunicazione in giunta per allertare tutti i servizi regionali coinvolti nell’iter autorizzativo».
