Confindustria, ultimatum al governo: «Conte convinca i vicepremier o si dimetta»

TORINO – Ultimatum a Conte da parte di chi dà il lavoro. Tremila imprenditori sono arrivati da tutta Italia alle Ogr, le ex Grandi Officine Riparazioni di Torino, dove si riparavano i treni dalla metà dell’800, per la manifestazione organizzata per sollecitare il rilancio delle infrastrutture a partire dalla Torino-Lione. Presenti dodici associazioni d’impresa, che complessivamente rappresentano 13 milioni di lavoratori e oltre il 65% del Pil. L’incontro ‘Infrastrutture per lo sviluppo. Tav, l’Italia in Europa’ ci sono i presidenti nazionali di Confindustria, Casartigiani, Ance, Confapi, Confesercenti, Confagricoltura, Legacoop, Confartigianato, Confcooperative, Confcommercio, Cna e Agci.
«Se siamo qui è perché la nostra pazienza è quasi limite, per mettere insieme 12 associazioni tra cui alcune concorrenti tra loro. Se siamo qui tra artigiani, commercianti, cooperative, industriali, qualcuno si dovrebbe chiedere perché. La politica è una cosa troppo importante per lasciarla solo ai politici». Lo ha detto il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia prima dell’inizio della manifestazione per la Tav alle Ogr.
La conclusione? Questo governo ora deve interrogarsi. O mette da parte le velleità astruse, tipo il reddito di cittadinanza e le altre amenità che piaciono a Di Maio e ai 5 stelle che sembrano aver vissuto finora nel paese dei balocchi, oppure toglie il disturbo e va a casa. L’Italia, in queste condizioni, non può andare avanti. Il primo a rendersene conto dovrebbe essere proprio Matteo Salvini che, sondaggi a partre, sta perdendo la credibilità accumulata fra gli elettori del Nord e del Centro. La gente concreta e produttiva che lo ha votato non tarderà a voltargli le spalle se non deciderà a staccare la spina a un esecutivo che stra trascinando l’Italia nel quarto mondo.
