Decreto dignità, allarme di Federmeccanica: 53mila posti di lavoro in meno da gennaio
ROMA – E’ allarme nel mondo del lavoro. Perchè una mannaia starebbe per abbattersi su migliaia di posti a tempo determinato nei prossimi mesi per effetto del Decreto Dignità.
Nel settore metalmeccanico «il 30% delle imprese non rinnoverà, alla data di scadenza, i contratti a tempo determinato in essere», ha annunciato Federmeccanica, presentando i dati della sua Indagine congiunturale sull’Industria Metalmeccanica e facendo riferimento agli effetti del primo decreto del Governo gialloverde. Inoltre, secondo Assolavoro, saranno circa 53.000 le persone che dal 1ø gennaio 2019 non potranno essere riavviate al lavoro dalle Agenzie per il Lavoro perché raggiungeranno i 24 mesi di limite massimo per un impiego a tempo determinato.
«E’ l’effetto della circolare del Ministero del 31 ottobre che ha considerato compresi nelle nuove misure anche i lavoratori con contratti stipulati prima dell’entrata in vigore della legge di conversione del Decreto Dignità», spiega l’Associazione delle Agenzie per il Lavoro, precisando che si tratta di una stima prudenziale, approssimata per difetto. Commentando l’annuncio di Federmeccanica, la Fiom fa notare che la federazione in questi anni aveva detto che le imprese sceglievano di mettere la persona al centro. «Auspichiamo che questo avvenga a partire dalle migliaia di lavoratori e lavoratrici che chiedono di uscire dalla precarietà», afferma il sindacato dei metalmeccanici, sottolineando che se i contratti a
tempo non verranno rinnovati a rimetterci, oltre ai dipendenti che perdono il proprio posto di lavoro, saranno le imprese che negli anni hanno investito nella formazione.
Nella sua Indagine congiunturale Federmeccanica rileva inoltre che circa il 50% delle aziende del settore non trova profili richiesti e i neodiplomati e neolaureati assunti sono
ritenuti dal 22% delle imprese non in possesso di una adeguata preparazione sia tecnologica/avanzata sia tecnica di base/tradizionale. «Quello dell’Istruzione e della Formazione è un tema cruciale. I dati ci dicono che siamo in grave ritardo. E’ evidente lo scollamento tra scuola e impresa, che rende poi necessari interventi formativi riparatori, non solo sulle nuove
tecnologie ma anche per le competenze di base», ha detto il Direttore Generale di Federmeccanica, Stefano Franchi. Aggiungendo: «Per questo Federmeccanica ha lanciato nei giorni scorsi la Petizione ‘Più Alternanza. Più Formazione’ a sostegno dell’alternanza scuola lavoro e della formazione di qualità». Dall’Indagine congiunturale emerge che il settore
metalmeccanico è in una fase di sostanziale stagnazione a partire dai primi mesi del 2018.
