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Vaticano: Papa Francesco non licenzia personale, ma ricorre ai prepensionamenti

Città del Vaticano –  Il Messaggero ci informa che i conti nel piccolo Stato di Papa Francesco sono fuori controllo e il peso del personale pare eccessivo, a fronte di entrate in calo. Un argomento che non è nuovo e che è stato al centro – anche in passato – di vari confronti tra i cardinali.

In questi giorni se ne è tornato a parlare all’interno del C9, una specie di consiglio della corona che ha istituito Francesco perchè lo affiancasse nella riforma della curia. Il cardinale Reinhard Marx, coordinatore del Consiglio per l’Economia, ha affrontato il problema apertamente, mettendo sul tavolo numeri, cifre, proiezioni, costi operativi della Santa Sede.

Papa Francesco ha ripetuto che non ci saranno tagli del personale, i licenziamenti non rientrano nell’orizzonte della dottrina sociale della Chiesa. Tuttavia per fare quadrare i bilanci è urgente mettere mano alla riforma previdenziale. Si è così parlato di ricollocamenti, mobilità del personale, e pre-pensionamenti. Naturalmente chi andrà in pensione non dovrebbe essere sostituito per procedere a snellire un po’ alcuni dicasteri che nel corso degli ultimi vent’anni sono effettivamente cresciuti troppo.

Che la burocrazia in Vaticano non sia una novità basti dire che già ai tempi di Papa Wojtyla c’era chi si lamentava (il cardinale Angelo Sodano, all’epoca segretario di Stato) per l’eccessivo peso del personale. Il cardinale Marx ha proposto l’elaborazione di multi-year budgets (bilanci pluriennali) affinchè  il Consiglio per l’Economia possa formulare delle proiezioni a 5 e a 10 anni per dare una idea più  chiara della situazione e di come affrontarla.


Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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