Operazione Sophia: Consiglio ue la proroga fino al 31 marzo 2019, migranti sbarcheranno tutti in Italia

BRUXELLES – Il Consiglio Ue ha prorogato il mandato dell’operazione EuNavForMed, meglio conosciuta come operazione Sophia, fino al 31 marzo 2019. L’operazione, voluta dall’Alto
Rappresentante dell’Ue per gli Affari Esteri Federica Mogherini, mira a distruggere il modello di business dei trafficanti di esseri umani e dei contrabbandieri nella parte sud del Mediterraneo Centrale, al largo delle coste libiche. Addestra anche la Guardia Costiera e la Marina libiche e attua
l’embargo deciso dalle Nazioni Unite all’esportazione di armi verso la Libia, raccogliendo inoltre informazioni sul contrabbando del petrolio libico e contribuendo agli sforzi dell’Ue per stabilizzare il Paese.
Lanciata il 22 giugno 2015, fa parte dell’approccio complessivo dell’Ue al controllo dei flussi migratori; il quartier generale è a Roma e il comandante è un italiano, l’ammiraglio Enrico Credendino.
Il mandato dell’operazione Sophia è stato prorogato senza che siano state concordate modifiche sugli sbarchi dei migranti salvati in mare. Il salvataggio in mare non è tra gli scopi di Sophia,
anche se prende il nome da una bambina data alla luce su una delle sue navi da una donna salvata dai flutti, ma le sue navi, se coinvolte in operazioni di ricerca e soccorso, non possono sottrarvisi, come qualsiasi altra imbarcazione: in mare, la priorità è sempre quella di salvare vite umane. L’Italia, che aveva accettato inizialmente il principio per cui i migranti salvati venissero sbarcati nei suoi porti, anche per ragioni geografiche (l’unico altro Stato Ue vicino alla zona delle operazioni è Malta, che è il più piccolo Paese dell’Ue e si oppone agli sbarchi, per ovvie ragioni), da quando la gestione è passata al ministro salvini contesta questo principio e ha chiesto che vengano regionalizzati anche gli sbarchi dei migranti salvati dalle navi dell’operazione Sophia.
Richiesta, come detto, non accolta dalla Mogherini, nominata da Renzi, visto che un accordo con
gli altri Stati non è ancora stato trovato su questo punto; il mandato è stato quindi prorogato per tre mesi per dare altro tempo utile alla ricerca di una soluzione condivisa, che finora non è stata trovata.
