Economist boccia il governo: L’Italia è scesa di 12 punti nella classifica del Democracy Index

MILANO- L’Economist boccia il Governo italiano che, secondo i suoi analisti, ha fatto scendere nel 2018 l’Italia dal 21/o alla 33/o posto nella classifica globale del Democracy Index (Indice della Democrazia). In ribasso anche il voto complessivo, da 7,98 a 7,71 punti: voto complessivo che vede in testa la Norvegia (9,87 punti). Seguono
l’Islanda (9,58) e la Svezia (9,39), mentre la Nuova Zelanda (9,26) soffia la quarta posizione alla Danimarca (9,22), che diventa quinta. Si conferma sesto il Canada (9,15), a pari merito con l’Irlanda (9,15), seguita da Finlandia (9,14) e
Australia (9,09). Gli Usa (7,96) sono venticinquesimi e la Corea del Nord ultima (167/a a 1,08 punti). In Europa Occidentale l’Italia scende dal 15/o al 18/o posto, superata da Malta (13/a), Spagna (14/a), Portogallo (15/o) Francia (16/a) e Belgio (17/o). Fino alla Spagna – secondo l”analisi dell”Economist – la democrazia è compiuta, dal Portogallo alla Grecia (20/a) è imperfetta, mentre la Turchia, fanalino di coda in Europa, è un regime ibrido. Secondo gli analisti dell”Economist il Bel Paese ha sofferto nel 2018 gli effetti di una disillusione verso le istituzioni politiche, dai partiti allo stesso Parlamento, che ha alimentato un sostegno crescente a uomini forti che bypassano le istituzioni. Si è indebolito così il parametro sulla Cultura Politica, sceso da 8,13 a 6,88 punti e quello sui Diritti Civili, in calo da 8,53 a 8,24 punti, invariato invece quello sul Pluralismo (9,58), mentre è salito quello sulla Partecipazione Politica da 7,22 a 7,78 punti. Fiona Mackie, autrice del rapporto, e Agnese Ortolani, analista per l’Ue e l’Italia, sostengono che la disillusione italiana è culminata nella formazione di un governo anti-estabilishment, che include l’estrema destra anti immigrazione della Lega. In particolare le due analiste evidenziano l’utilizzo frequente da parte del vicepremier Matteo Salvini di una retorica contro gli stranieri che è stata largamente criticata dalle associazioni per i diritti umani.
Nel report si fa riferimento ad azioni in contrasto con la Corte Europea dei Diritti Umani e alla la decisione della
commissaria dell”Onu Michelle Bachelet di inviare osservatori in Italia. Tutto questo – si legge ancora nel report
dell’Economist – contribuisce al rischio di deterioramento delle libertà civili in Italia. Si parla anche del Decreto Sicurezza che – in base alla valutazione degli analisti – potrebbe far cessare lo stato di protezione umanitaria per circa 100mila migranti.
Le analiste evidentemente hanno letto solo articoli e giudizi di parte sulla situazione italiana, espressi dalla sinistra. Ne fanno fede i giudizi fotocopia ripresi evidentemente dalle dichiarazioni di politici e mass media schierati.
