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Ferrando, (PCL): amnistia per Cesare Battisti, sono fatti che risalgono a trent’anno or sono

ROMA – La posizione dell’estrema sinistra italiana, quella che insieme ai compagni della sinistra internazionale ha protetto e vezzeggiato Cesare Battisti, è espressa da Marco Ferrando, che dice la sua difendendo l’ex terrorista: «Per fatti di 30 anni fa, la soluzione logica dovrebbe essere l’amnistia per Cesare Battisti». Lo dichiara quale portavoce nazionale del Partito Comunista dei Lavoratori,  commentando la cattura in Bolivia del terrorista dei Proletari Armati per il Comunismo  condannato all’ergastolo.

«Da parte del governo – dice Ferrando – c’è il tentativo di sfruttare  questa cosa come occasione propagandistica. Noi siamo sempre stati
ferocemente contrari, da un punto di vista anticapitalistico e  rivoluzionario, a ogni teoria e pratica del terrorismo, che porta acqua alle classi dominanti e disorienta la classe operaia. Detto questo, per fatti di 30 anni fa, la soluzione logica dovrebbe essere l’amnistia. Nessun elemento di enfasi, di gioia o di solidarietà versoun governo reazionario come quello di Salvini e Di Maio”. Ferrando si dice “contrario all’estradizione di Battisti”: “Noi – aggiunge – non abbiamo nulla a che spartire con la collaborazione tra un governo ultra-reazionario come quello di Bolsonaro e quello di Salvini. Entrambi vogliono esibire Battisti come trofeo». Non serve alcun commento, queste frasi si commentano da sè e fanno capire perché Battisti è rimasto uccel di bosco per 37 anni.

Infatti a difesa di Battisti scende in campo anche Francesco Caruso, ex deputato di Rifondazione Comunista, ora docente di sociologia presso l’Università di Catanzaro: «A distanza di 40 anni da episodi del tutto deprecabili, questo accanimento, questo scalpo da portare in dote di questo ormai quasi settantenne mi sembra una sete di vendetta che non ha nessuna altra funzione se non ripagare l’odio e
il rancore di questi signori al governo».

Anche Paolo ferrero ex segretario di Rifondazione comunista si allinea: «Sulla eventuale estradizione di Battisti decidono i brasiliani, mi pareva ci fossero ragioni nel governo precedente che aveva negato l’estradizione, perché ci sono pasticci processuali…». Quanto a una possibile amnistia per il terrorista dei Pac: «Vedremo, ne discuteremo», risponde l’ex parlamentare, non escludendo ovviamente l’ipotesi.


Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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