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Libia: MSF, aumentano le persone nei centri di detenzione

ROMA – «Nelle ultime due settimane, le équipe di Medici Senza Frontiere (Msf) in Libia hanno osservato un netto aumento del numero di persone trattenute nei centri di detenzione a Misurata e Khoms, dopo una serie di sbarchi che hanno visto rifugiati, migranti e richiedenti asilo intercettati o recuperati in mare e riportati sulle coste libiche, in piena violazione del diritto internazionale». E’ quanto afferma una nota dell’organizzazione, aggiungendo che il numero di persone nei centri di detenzione dell’area è passato dai 650 all’inizio dell’anno ai 930 attuali.

Due giorni fa, 106 persone sono sbarcate a Khoms da una nave commerciale. Si teme che almeno sei siano annegate mentre il gruppo
tentava la traversata. “Allo sbarco, diverse persone avevano bisogno di cure urgenti e siamo intervenuti per fornire assistenza medica”,
spiega Julien Raickman, responsabile delle attività di Msf a Misurata, Khoms e Bani Walid. Msf ha organizzato il trasferimento di dieci
persone in un ospedale vicino, ma – si legge – un ragazzo di 15 anni è morto poco dopo il ricovero. Ieri altre 144 persone soccorse da una
nave mercantile sono sbarcate a Misurata. Tra le 250 persone sbarcate complessivamente a Misurata e Khoms, ci sono donne, di cui alcune incinte, neonati e bambini sotto i sette anni, tutti – segnala Msf – trasferiti nei centri di detenzione dell’area. Solo pochi giorni
prima, 117 persone sono annegate in un naufragio, «un chiaro segno della deliberata negligenza da parte delle autorità europee nel
garantire la necessaria capacità di ricerca e soccorso per salvare vite nel Mediterraneo centrale»


Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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