Castelnuovo di Porto: nasce fronte amministratori No Cara, portava solo delinquenza e degrado

MONTELIBRETTI – Il fronte degli amministratori che erano contrari alla presenza del cara di castelnuovo di Porto fa sentire la sua voce, in opposizione a quelle che definiscono sceneggiate della sinistra. «Basta passerelle, il Cara di Castelnuovo di Porto è costato agli italiani più di 72 milioni di euro e ha portato solo degrado e delinquenza». A parlare all’Adnkronos è Giuseppe Gioia, vicesindaco di Montelibretti, a capo del fronte degli amministratori anti-Cara, che a partire da domani mattina saranno in mobilitazione permanente sul posto. Monterotondo, Torrita Tiberina, Sant’Oreste, Capena: sono tanti i consiglieri comunali che ‘si ribellano’ alla descrizione che i media stanno dando di quanto sta avvenendo nel piccolo centro alle porte di Roma. Un’immagine che definiscono totalmente distorta, perché, assicurano, i cittadini dell’area, «checché ne dicano i sindaci di Castelnuovo e di Cerveteri, che fanno solo propaganda, sono “in larghissima parte a favore della chiusura del centro, dentro il quale gli stessi immigrati vivevano in condizioni ben sotto il limite del decoro».
«Le manifestazioni e le passerelle del sindaco Travaglini, delle cooperative e della sinistra, non sono a difesa dei diritti degli immigrati, ma solo a tutela degli interessi di chi ci guadagna, spiega Gioia, parlando di una struttura che è stata al centro dell’inchiesta Mafia Capitale e oggetto di indagini da parte dell’Anticorruzione con milioni di euro di soldi pubblici, spesi per ingrassare il ‘sistema dell’accoglienza’ e alimentare il malaffare, il tutto sulla pelle degli immigrati e a danno dei cittadini». Detto questo, aggiunge, è chiaro che “se a questi sgomberi non seguiranno i rimpatri, ci ritroveremo con centinaia di persone che vagheranno per Roma e provincia e il problema del degrado e della delinquenza sarà semplicemente spostato altrove». Gioia se la prende con il sindaco di Cerveteri, che viene a difendere una struttura che si trova a più di 70 km dalla sua cittadina.
Contro il Cara si schierano anche consiglieri di Monterotondo e Sant’Oreste e Torrita Tiberina. «Ho visto di persona il degrado che con la faccenda Cara si è creato sui nostri territori – dice Antonio Terenzi, capogruppo Fratelli d’Italia a Monterotondo – Mi unisco a coloro che plaudono allo sgombero. Non ci sto ad ascoltare senza fiatare le voci finto buoniste della sinistra locale, che con parole inverosimili descrivono una realtà immaginaria».
«Dieci anni fa quando il Cara apri i battenti per ospitare i ‘presunti’ richiedenti asilo – rivendica il consigliere comunale di Sant’Oreste Andrea Miscia (Casapound) – Cpi fu la prima forza a scendere in piazza per denunciare quella che con il tempo è diventata una situazione ingestibile dal punto di vista di sicurezza, pulizia e degrado. Oggi oltre a queste condizioni ci troviamo anche a parlare di una struttura che ai cittadini italiani costa milioni di euro. Più di 500 persone e circa 150 dipendenti delle cooperative, con una media di un operatore ogni tre persone, numeri che parlano da soli. Ad accompagnate questo teatrino una stampa faziosa che sta riportando la voce dell’interesse politico ed economico anziché quella di una cittadinanza esultante che finalmente puó ricontare su una zona ormai abbandonata da anni’».
