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Pensioni: quelle più alte a notai, iscritti al fondo volo, telefonici. Ai quali non si applica il contributo di solidarietà

Tito Boeri, già presidente dell’INPS, in una recente immagine d’archivio.

ROMA – Come ci informa Franco Abruzzo sul suo sito, la rivista finanziaria on line Citiware, pubblica un interesante articolo di Francesco Colamartino, nel quale viene riportata la classifica dei pensionati più ricchi, che non sono certo quelli (ma non è una sorpresa) colpiti dal governo gialloverde con il contributo di solidarietà per le pensioni superiori a 100.000 euro, che entrerà in funzione, si dice, proprio dalla rata del 1 marzo. Un altro motivo per considerare questo provvedimento incostituzionale.

Infatti la graduatoria di Itinerari Previdenziali, elaborata su dati 2017, individua chi sono i pensionati più ricchi e al primo posto i notai con 78.200 (sono pensioni totalmente coperte da contributi), seguiti da giornalisti, dirigenti di azienda, iscritti al fondo Volo (prevalentemente Alitalia), commercialisti, avvocati, lavoratori del settore telefonico e infine ragionieri. Tutte categorie non penalizzate dal duo Salvini – Di Maio. Non vale infatti la giustificazione che queste sarebbero totalmente coperte da contributi, perché molte delle categorie colpite dal governo si trovano nella stessa situazione. Questo l’effetto della campagna scatenata per primo da Boeri, che finalmente ha lasciato l’incarico con dichiarazioni al veleno. un altro bel regalo della gestione Renzi.

In posizione intermedia si trovano molti vitalizi regionali. Considerando anche gli organi costituzionali, i vitalizi regionali e alcune categorie di statali, in classifica entrerebbero al primo posto i giudici della Corte Costituzionale (200 mila euro), seguiti dai magistrati con 103.000. La media del vitalizio di reversibilità dei giudici della Corte Costituzionale si attesta a 81.667 euro. Seguirebbero i vitalizi della Puglia (76.700), dei deputati in pensione (circa 74.000), senatori in pensione (oltre 67.000), docenti universitari (65.000), vitalizi di Lazio e Sicilia (circa 59.000), personale di Camera e Senato (circa 56.000), e Calabria (circa 56.000), personale della Presidenza della Repubblica e della Corte Costituzionale (poco più di 53.000).

Dati questi che contribuiranno a fornire il fondamente delle decine di migliaia di ricorsi che si prospettano, fra non molto, contro l’iniquo intervento del governo gialloverde. E neppure c’è da sperare che il Governo cada per il caso Diciotti, sarebbe troppo tardi, la frittata ormai è già servita.

 


Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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