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Cittadinanza per merito, cosa prevede la legge. Sarebbe il primo caso per eminenti servizi resi all’Italia

Dopo la polemica sullo ius soli arriva anche quella sulla cittadinanza per merito. La decisione di Salvini di attribuirla a Rami (e forse anche a Adam) ha scatenato le osservazioni (se non le proteste) delle sinistre che pretendono invece l’approvazione immediata dello ius soli, eliminando la scorciatoia utilizzata furbescamente dal ministro, che all’inizio in realtà aveva tergiversato, con osservazioni anche dure nei confronti del ragazzo. Ma poi, da politico consumato qual è, ha capito che gli conveniva cavalcare l’onda del consenso e ha fatto subito retromarcia. Ma qual’è la legge che in questi casi permette la concessione della cittadinanza a uno straniero? Si tratta di una legge un po’ antica, ma sempre valida, quella n. 91 del 1992.

La cittadinanza italiana infatti può essere concessa allo straniero  «quando questi abbia reso eminenti servizi all’Italia, ovvero quando ricorra un eccezionale interesse dello Stato». Lo prevede l’articolo 9 (comma 2) della
legge citata, che regola la materia di cittadinanza. E’ questa la fattispecie che ricorrerebbe nel caso di Rami Shehaha e Adam El Hamami, i due ragazzini (di origine egiziana il primo, marocchina il secondo, entrambi nati in Italia) che hanno dato l’allarme ai carabinieri a bordo del bus dirottato a San Donato Milanese.

La concessione della cittadinanza per merito avviene con «decreto del presidente della Repubblica, sentito il Consiglio di Stato e previa deliberazione del Consiglio dei Ministri, su proposta del ministro dell’Interno, di concerto con il ministro degli Affari esteri».

Dunque una procedura non immediata, per la quale finora sarebbe preannunciata solo la proposta di Salvini, non ancora si è espresso Moavero, poi occorreranno la delibera del Consiglio dei ministri, i tempi lunghi del Consiglio di Stato, la firma del decreto da parte di Mattarella. Forse i due faranno a tempo a raggiungere la maggiore età. Scherzo, la procedura sarà sen’altro veloce e abbreviata sotto la spinta di mass media e politica.

Nel caso di Rami e Adam si tratterebbe del primo caso di concessione della cittadinanza a minorenni per «eminenti servizi all’Italia». Onestamente ci sembra una rilevante forzatura dello spirito della legge. Chissà quanti altri ragazzi (e soprattutto genitori) che riterranno di aver compiuto un atto eroico si presenteranno all’incasso, sperando nell’appoggio della grancassa mediatica e politica.

Nei due casi di specie la cittadinanza concessa al minore porrebbe il problema del rapporto giuridico con i genitori che non hanno la cittadinanza italiana.  Sembra che i tecnici abbiano ragionato anche sulla possibilità di estendere al nucleo familiare la cittadinanza nel caso dei ragazzini del bus, ma la strada che verrebbe seguita sembra quella, più logica, di limitare la concessione al solo minorenne per evitare nel futuro gli assalti alla diligenza di furbetti istigati da mass media e dalla politica. Non dimentichiamoci che siamo in Italia!


Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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