Skip to main content

Libia: migranti dirottano mercantile verso le coste italiane. Sea watch, ipotesi sequestro di persona, Mare Ionio dissequestrata

ROMA –  «C’è in corso un’ipotesi di dirottamento di un mercantile che stava arrivando in Libia dopo aver soccorso migranti e che invece ora sta dirigendosi a nord, verso Malta o Lampedusa. Non siamo più ai soccorsi, sarebbe il
primo atto di pirateria in alto mare, con migranti che hanno dirottato il mercantile che era arrivato a 6 miglia dalla costa libica. Sappiano che l’Italia la vedranno col cannocchiale» . Lo ha detto il ministro dell”interno Matteo Salvini. Il Viminale conferma che il mercantile Elhiblu I con un gruppo di migranti a bordo, salvati da un naufragio nello
specchio d”acqua della Libia, sta facendo rotta verso nord. Il ministero parla di «un cambio di rotta repentino, dopo che la motonave era arrivata fino a 6 miglia dall”ingresso del porto di Tripoli». Sempre in mattinata una motovedetta libica aveva intercettato e salvato 120 migranti naufragati in acque di ricerca e soccorso libiche e sta rientrando a Tripoli.

Mediterranea – «Alla El Hiblu 1 deve essere immediatamente assegnato un porto sicuro in un paese europeo dove alle persone salvate siano garantiti i diritti umani fondamentali». Lo scrive su Twitter l’ong Mediterranea, tacendo che, secondo quanto risulterebbe, i migranti si sarebbero macchiati di dirottamento. Ma lo Onga si fanno forti adesso dell’appoggio di papa Francesco e della magnanima attenzione della magistratura nei loro confronti, come diremo adesso.

Il caso della SeaWatch, magistratura ipotizza sequestro di persona – Nella vicenda della nave, che ha dovuto attendere 12 giorni davanti al porto di Siracusa prima di avere l’ok allo sbarco a Catania il 31 gennaio scorso, ci sono elementi per contestare il reato di sequestro di persona. E’ quanto sostengono i magistrati della Procura di Roma che hanno inviato il fascicolo, al momento contro ignoti, ai colleghi di Siracusa che ora dovranno valutare se esistono profili di competenza del tribunale dei ministri di Catania. Il procedimento, coordinato dal sostituto procuratore Sergio Colaiocco, era stato avviato alla luce di un esposto presentato il primo febbraio in cui si ipotizzava il reato di omissioni di atti di ufficio. I magistrati di piazzale Clodio hanno, quindi, effettuato una serie di accertamenti delegati alla Guardia Costiera da cui risulta che la vicenda della SeaWatch, una ong tedesca, è sovrapponibile a quella della nave Diciotti e che quindi il reato più grave è quello di sequestro di persona e ciò radica il procedimento nel luogo in cui sarebbe avvenuta la limitazione della libertà personale. La nave aveva a bordo 47 migranti di cui alcuni minori.

Mare Ionio dissequestrata – La Procura di Agrigento ha disposto il dissequestro della nave Mare Jonio dellaOng Mediterranea Saving Humans, sequestrata la scorsa settimana dalla Guardia di Finanza dopo l’arrivo al porto di Lampedusa della imbarcazione con a bordo 49 migranti soccorsi il giorno prima nel Mediterraneo. Il Procuratore aggiunto Salvatore Vella, che coordina l’inchiesta per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, ha firmato il provvedimento di dissequestro dopo avere fatto tutti gli accertamentinecessari per i reati ipotizzati.

Esulta casarini: «Siamo contenti per il dissequestro della nave Mare Jonio, ce l’aspettavamo. Perché, come sempre abbiamo detto, siamo molto sereni e sicuri. Noi andiamo avanti a testa alta». Al momento, la nave non tornerà nel Mediterraneo. Fino a quando, come sembra, non sarà chiarita la vicenda giudiziaria.

Ma la beatificazione delle Ong dal soglio pontificio e la manica larga della magistratura ci fanno temere che, sparite le navi de”Operazione Sophia, ilmediterraneo sarà adesso dominio dei taxi del mare, diretti verso una sola meta, l’Italia.

dirottamento, Libia, migranti, politica


Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Time limit is exhausted. Please reload the CAPTCHA.

Firenze Post è una testata on line edita da C.A.T. - Confesercenti Toscana S.R.L.
Registro Operatori della Comunicazione n° 39741