Padova: manifestazione di Forza Nuova, sindaco contesta autorità sicurezza, come era successo a Prato
PADOVA – Dopo gli scontri fra antagonisti e polizia nel centro di padova, in occasione di una manifestazione organizzata da FN, anche il sindaco di Padova, come quello di Prato, solleva perplessità, se non velate critiche, sulla gestione della situazione da parte delle Autorità preposte alla sicurezza. Debbono essere vietate in ogni modo manifestazioni pubbliche di formazioni appartenenti all’estrema destra. Questo sembra in definitiva il senso delle esternazioni dei primi cittadini. Che dimenticano, come del resto lo dimentica sempre il Governatore Rossi, un principio fondamentale: o certe organizzazioni vengono messe fuori legge e sciolte perché si considerano contrarie ai principi democratici, in base alla legge Mancino, oppure se vogliono dimostrare, senza violare questa legge, non c’è motivo che ci sia un intervento di diniego preventivo delle Autorità preposte. Ecco comunque la garbata comunicazione del sindaco e del vicesindaco patavini.
«Siamo amareggiati che il cuore della città sia stato teatro di tensioni che purtroppo erano nell’aria; le persone ci chiedono che queste situazioni non capitino più, vogliono una città tranquilla e fruibile da tutti. Padova non vuole tornare indietro e non vuole essere usata da nessuno. Siamo sempre contro la violenza e leali ai principi costituzionali». Lo affermano – in una dichiarazione congiunta – il sindaco e il vice sindaco di Padova, Sergio Giordani e Arturo Lorenzoni, in merito agli scontri di piazza che hanno visto la polizia intervenire contro un corteo dei centri sociali in un percorso non autorizzato, in concomitanza con una manifestazione di Forza Nuova. «Sulla base di questo – proseguono Giordani e Lorenzoni -, respingiamo ogni strumentalizzazione. Avevamo suggerito soluzioni diverse, come sempre in uno spirito di dialogo, non certo per fare polemica, ma perché da amministratori è nostro compito collaborare a gestire le complessità di una grande comunità come quella cittadina. Consapevoli che l’ordine pubblico non è una nostra competenza, confermiamo il rispetto per chi ha l’onere della decisione e per tutti i suoi collaboratori». Riflettiamo però che la violenza non è venuta da esponenti di Forza Nuova, ma, come spesso avviene in quella città (e ne sono buon testimone), prevalentemente da antagonisti e centri sociali.
