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L’eversione rialza la testa, dalle minacce alla sindaca Appendino alla prof dei centri sociali che sputa sulla polizia a Padova. Tornano i cattivi maestri

Si sta ricreando, in vista delle elezioni amministrative ed europee, un clima di battaglia politica violenta, bersagli soprattutto Salvini e il M5S, che vede protagonisti sinistre e centri sociali da un lato e movimenti della destra estrema dall’altro, con manifestazioni frequenti di FN.

Numerosi episodi fanno pensare a un risorgere delle contrapposizioni violente, anche se non, per fortuna, a una riedizione degli anni di piombo. Citiamo gli ulti due episodi significativi, a Torino e Padova, due città che conosco bene, dove le scorrerie di centri sociali, nuove brigate rosse e No Tav hanno creato anche allora (2006-2010) non pochi problemi, impegnando forze dell’ordine e magistratura, a fianco delle quali si sono schierati due sindaci Pd come Sergio Chiamparino e Flavio Zanonato.

A Torino, dopo gli ultimi sgomberi che hanno colpito i centri sociali, un plico esplosivo indirizzato a Chiara Appendino, intercettato dalla Digos, risulterebbe di fattura che ricorda quelli già esaminati dalla polizia nell”ambito di un”inchiesta su un gruppo di anarchici che frequentava l’Asilo Occupato, il centro sociale torinese sgomberato lo scorso febbraio. Tanto che il Questore di Torino ha apertamente accusato una parte della politica e della stampa di appoggiare i rivoltosi. In ambienti degli apparati della sicurezza si sottolinea che l’area antagonista di matrice anarco-insurrezionalista sta mostrando dei segnali di fermento operativo. Un aspetto, questo, che può essere in qualche modo ricollegato alle numerose operazioni di polizia poste in essere in quest’ultimo periodo e anche agli sgomberi effettuati, una sorta di reazione e prova di forza che si allaccia con la mai sopita campagna antagonista anti-Tav che continua anche in queste settimane.

Sempre a Torino sono stati arrestati dai Carabinieri quattro estremisti di destra accusati di tentato omicidio aggravato e continuato e produzione di aggressivi chimici, reati contestati dalla procura di Torino.

A questi, assai gravi, si aggiunge un altro episodio, non meno grave, vista la protagonista, verificatosi a Padova. in merito al quale è stato opportuno il commento di un sindacalista della polizia: «Sicuramente aggredire le forze dell’ordine, sputarvi contro e urlargli ‘vi odio’, non è un esempio di buona maestra, anche se questa fosse il genio indiscusso della matematica». Si, perché a Padova è scattata una denuncia per resistenza nei confronti di Maria Giachi, insegnante di matematica, attivista dei centri sociali che, durante gli scontri in quella città, ha scalciato e sputato contro i poliziotti.

«E’ il secondo episodio di violenza contro le forze dell’ordine che vede coinvolta una maestra, dopo quella di Torino che augurò la morte ai colleghi del Reparto Mobile – afferma Paoloni, segretario Generale del Sap – accogliamo favorevolmente l’azione del provveditore che ha aperto una inchiesta interna volta all’allontanamento della signora dall’ambiente scolastico. (…) Chi non rispetta le istituzioni non ha nulla da insegnare».

E io, ricordando tutti i sacrifici fatti da magistrati e forze dell’ordine per preservare la legalità non ho nulla da aggiungere a questo commento. Lo spirito del ’68 è duro a morire in Italia. Dovrebbero ricordarlo tutti coloro che stanno imbastendo campagne politiche urlando contro il risorgente fascismo e il ministro Salvini, dipinto come fascista e nazista. Tanto che alcuni protagonisti dello spettacolo, orientati a sinistra, Vauro e Santoro, hanno incitato, con vignette e editoriali, la morte di Salvini, mentre il Governatore Enrico Rossi non cessa di agitare lo spetro del risorgente fascismo e non perde occasione per denigrare lo stesso Salvini.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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