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Scuola: Anief denuncia, in Italia stipendi molto più bassi degli altri paesi Ocse

ROMA – «Lo stipendio lordo iniziale annuo dei docenti italiani di scuola primaria (e di scuola dell”infanzia), è di circa tre mila euro al di sotto della media dei Paesi dell”UE (31.699) e di quasi 4 mila sotto la media dei Paesi
aderenti all”OCSE. La rivista dell’Ocse Regard de l’éducation rileva che la forbice sulla retribuzione, però, a fine carriera si triplica: prima di andare in pensione, la distanza per i docenti italiani di primaria è di 11 mila euro inferiore alla media dei Paesi europei». Così l”Anief.
Lo stesso vale per gli altri gradi scolastici. Vi è analogia di posizioni e di rapporti anche per i professori della
secondaria di I grado, che, rispetto alla media retributiva iniziale dei Paesi dell”UE, hanno stipendi annui lordi inferiore di circa 3mila euro. Gli stipendi di fine carriera dei professori di scuola secondaria di I grado dei Paesi UE superano di circa 10 mila euro annui quelli degli italiani.
Per Tuttoscuola, la conclusione è inevitabile: esiste un gap retributivo rispetto ai collegi europei così evidente che
“soltanto una coraggiosa riforma potrà colmare”. Anief ritiene che «il Governo del Cambiamento debba affrontare il problema in modo serio e immediato: i numeri parlano chiaro – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale
Anief – e valgono più di tutto. Quello che serve per i nostri docenti della scuola pubblica è un investimento corposo, che si può realizzare negli anni. Quindi all”inizio di una legislatura, come quella attuale, sarebbe l”ideale. Anziché andare a legiferare sull”autonomia differenziata oppure investire tutte le risorse su contesti non da emergenza, i nostri governanti devono affrontare il problema degli stipendi di chi opera nella scuola. Con meno di 29 mila euro lordi l’anno di media, circa 1.400 euro netti al mese, una famiglia di tre persone è sotto la soglia di povertà».

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