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Torino, incidenti 1 maggio: due manifestanti e un poliziotto feriti. Accuse incrociate fra No Tav, M5S e Pd

TORINO – I consueti incidenti fra polizia e antagonisti e No Tav, che hanno caratterizzato quasi tutte le manifestazioni del 1 maggio negli ultimi anni a Torino, quest’anno hanno provocato una polemica politica più rilevante in previsione soprattutto delle elezioni regionali del 26 maggio prossimo.

Il consuntivo degli scontri: due manifestanti e un poliziotto rimasti feriti sono stati portati in ambulanza in ospedale ma le loro condizioni non sono gravi, secondo fonti del 118. Nei tafferugli altre persone sono rimaste contuse o lievemente ferite ma non si sono fatte medicare.

Alla fine della giornata ecco le ragioni delle due parti in causa, Pd da un lato e No Tav + M5S dall’altro:

NO TAV E M5S – «La polizia ha spezzato il corteo e caricato i Notav, semplicemente per non farci arrivare in piazza
mentre ancora parlavano i sindacati dal palco. Insomma, per evitare qualche fischio non hanno esitato a picchiare giovani e anziani provocando almeno una decina di feriti». Lo scrive il movimento Notav, su uno dei siti di riferimento degli oppositori della Torino-Lione, Notav.info. «Siamo stati – si legge – lo spezzone più grande e vitale di un corteo ormai diventato vetrina per ogni personaggio in cerca di popolarità. Ci siamo dovuti da subito conquistare lo spazio per manifestare. Tanta, tanta la gente che si è unita a noi nel prenderci via Po alle calcagna del Pd, protetto da un servizio d’ordine a pagamento. I sindacati confederali, – conclude il movimento No Tav – oltre a far cassa alle menzogne Sìtav di questi mesi, si sono presi la responsabilità di escluderci dal corteo».

REPLICA IL PD – «Uomini, donne e bambini sono stati aggrediti vilmente alle spalle da facinorosi che hanno
spaventato a morte i più piccoli e i più anziani. Incursioni fatte mentre noi sfilavamo pacificamente, solo per ribadire il nostro ruolo e il nostro posto, senza esibire alcun simbolo Sì Tav». E’ la ricostruzione all’ANSA di Diego Simioli,
responsabile della sicurezza del Partito Democratico torinese sulle tensioni, nella prima mezz’ora del corteo, che hanno poi acceso anche lo scontro politico tra Pd e M5s. «Il gruppo del Pd, formato da parlamentari, consiglieri
regionali e di altri enti locali, funzionari di partito, simpatizzanti e Giovani Democratici, è venuto a contatto con lo
spezzone ”sociale” del corteo che lo seguiva. In quest’ultimo figuravano, tra gli anarchici, gli antagonisti e le centinaia di manifestanti con bandiere e simboli Notav, anche alcuni esponenti M5S. Il nostro servizio d’ordine era volutamente ridotto – spiega Simioli – e mi scuso con i militanti del Partito Democratico se non è stato garantito al 100% delle sue possibilità. Ma l’organizzazione e quindi anche il servizio d’ordine del corteo del Primo maggio compete ai sindacati, non ai singoli partiti. E trovo anche pregiudizievole tentare di attribuire al Pd l’atteggiamento avuto dalla polizia nei confronti dei Notav».


Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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