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Roma: Elemosiniere Papa riallaccia i contatori di uno stabile, proprietà ex Inpdap, occupato abusivamente

ROMA – Adesso ci si mette anche il Vaticano, con la scusa della carità, a incentivare l’illegalità di chi occupa abusivamente immobili. Il cardinale elemosiniere Konrad Krajewski, braccio caritativo del Papa per i casi di disagio a Roma e non solo, dopo aver riattivato la luce elettrica a Spin Time, nel palazzo occupato di via Santa Croce in Gerusalemme, al buio e senza acqua calda dal 6 maggio conferma: «Sono intervenuto personalmente, ieri sera, per riattaccare i contatori. E’ stato un gesto disperato. C’erano oltre 400 persone senza corrente, con famiglie, bambini, senza neanche la possibilità di far funzionare i frigoriferi. Non l’ho fatto perché sono ubriaco», ha aggiunto Krajewski.

Il card. Krajewski ha risposto così all’appello di due giorni fa degli occupanti dello stabile. «Siamo senza acqua e luce da tre giorni. Qui vivono 420 persone (tra cui 98 minorenni) e ci sono 25 realtà culturali. Ma non sarà certo il buio a fermarci. Questo è un’appello alla città di Roma»: così, in una nota, dicevano gli attivisti di SpinTime Labs tra quanti occupano lo stabile ex Inpdap di via Santa Croce di Gerusalemme 55, incitando alla partecipazione con torce e ogni fonte di luce possibile ad una serata a sostegno di chi si fa strada tra il buio creato da chi alimenta odio, razzismo e disparità».
Lo stabile di Via di Santa Croce è stato occupato il 12 ottobre 2013 dal movimento Action a scopo abitativo. Oggi
all’interno ci sono anche un’osteria, un laboratorio di birra artigianale, una falegnameria, una sala prove e un punto di approdo, aperto a tutti, attento ai giovani, agli ultimi e ai più bisognosi. Secondo quanto appreso dagli occupanti, il
Campidoglio non salderà le bollette della luce arretrate dovute dagli occupanti della palazzina, dopo che, nei giorni scorsi, la società di fornitura di energia, Hera, ha staccato la corrente per morosità. Sembra che il debito accumulato dal 2013 – anno di inizio dell”occupazione dell’ex sede Inpdap – sia di oltre 300 mila euro.

Chissà se l’elemosiniere del Papa ha letto quanto era stato scritto dalla stampa nel 2014 in merito all’attività del movimento Action (il cui fondatore è Andrea Alzetta, Consigliere comunale di Sel fino al 2013), legato alla politica di sinistra, per l’occupazione di case e la loro distribuzione alle persone in difficoltà abitativa.

Andrea Alzetta, portavoce di Spin Time Labs che, parlando della corrente riattaccata nel palazzo occupato al 55 di via Santa Croce in Gerusalemme, non smentisce la notizia, ma bolla come un’esagerazione giornalistica la notizia che sia stato  l’elemosiniere vaticano a fare il miracolo. «L’elemosiniere del Papa non credo faccia l’elettricista, oltretutto non c’erano sigilli, semplicemente avevano staccato la corrente. Nel palazzo vivono 450 persone di tutte le nazionalità, tra i quali 98 minori, alcuni in gravi condizioni di salute, e per una volta è stata ripristinata la giustizia invece della legalità».

A difesa dell’elemosiniere anche altri che hanno organizzato l’occupazione abusiva: «Dopo 5 giorni in cui 450 persone tra cui minori hanno vissuto senza luce nel centro di Roma è dovuto intervenire l’Elemosiniere del Papa per risolvere il problema. Questo è la dimostrazione di quanto siano deboli la politica e le amministrazioni nel risolvere i problemi della gente». Lo spiega Paolo Perrini presidente dell’associazione SpinTime del palazzo occupato in via Santa Croce di Gerusalemme a Roma. «Noi abbiamo richiesto più volte che le utenze siano messe a nostro carico (ora non lo sono) e ribadiamo la volontà di pagarle dal momento in cui ci verranno intestate.  Il palazzo non è tra le 22 priorità da sgomberare secondo la Prefettura che lo ha riconfermato ieri anche all’Elemosiniere del Papa. Inoltre, il vicesindaco di Roma Bergamo ci ha confermato, anche ultimamente, la sua intenzione di formalizzare un percorso di trattativa con la Regione che porti alla legalizzazione di questa esperienza innovativa e sperimentale poiché interessante da un punto di vista sociale e culturale».

Quando si tratta di carità la legalità è un optional, si può superare senza problemi e di questo, siamo sicuri, daranno atto anche i magistrati, pronti in questo momento a perseguire altri aspetti della politica.Ma siamo in Italia…


Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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