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Pisanu e Rognoni: ex ministri interno contro Salvini, il ministro non dovrebbe mai far politica

ROMA – «Lei lo sa che quando Mussolini era ministro dell’Interno aveva proibito al Viminale l’uso della camicia nera? Mussolini, fondatore dei fasci di combattimento e della milizia fascista, riteneva che comunque bisognasse salvaguardare una certa indipendenza almeno estetica del Viminale». Lo afferma in un’intervista a ‘Il Foglio’ Beppe Pisanu, ministro dell’Interno dal 2002 al 2006.
Parole sostenute, nella stessa intervista, anche da un altro ex ministro dell’Interno, il democristiano Virginio Rognoni, che ha ricoperto la carica dal 1979 al 1983: «Chi sta al Viminale ha dei poteri, dei doveri e dei compiti che gli impongono la terzietà. Una terzietà che è a tutela dei cittadini, i quali non debbono mai dubitare del ministro. Ma una terzietà che è anche a tutela delle forze dell’ordine. Mai si dovrebbe lasciar sospettare che la gestione dell’ordine pubblico possa essere influenzata dalle necessità elettorali e comunicative del ministro».
I due ex ministri si soffermano sull’operato di Matteo Salvini: «Nessuno che non sia un fanatico – spiega Rognoni – penserebbe mai che la polizia agisca al di fuori delle sue prerogative se non ci fosse di mezzo il capo del Viminale che da un palco lancia delle benedizioni ‘urbi et Orban’. Al Viminale ci vada una figura di garanzia che non fa politica politicante». Pisanu afferma: «Il ministro dell’Interno non dovrebbe mai fare comizi. Punto. Perché nel momento esatto in cui fa un comizio si propone come uomo di parte e non come garante di tutti. Ed è evidentemente pericoloso, e sbagliato, che a suscitare tensioni di ordine pubblico sia il ministro dell’Interno».


Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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