Mercatone Uno: chiusi 55 punti vendita per fallimento. Il comunicato della Cgil di Reggio Emilia
BOLOGNA – Doccia gelata per i lavoratori della Mercatone Uno. Shernon Holding, la società che meno di un anno fa aveva acquisito 55 punti vendita dello storico marchio nato a Imola (Bologna) a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta, finito di recente in amministrazione straordinaria, è stata infatti dichiarata fallita dal tribunale di Milano. Lo annuncia un comunicato della Filcams-Cgil di Reggio Emilia.
La situazione di crisi relativa a Mercatone Uno, 1.800 dipendenti, era approdata al Mise che per il 30 maggio aveva convocato un tavolo ad hoc. La Shernon Holding aveva acquisito i 55 punti vendita sparsi nel Paese meno di un anno fa e circa un mese fa aveva presentato domanda di ammissione al concordato preventivo. I lavoratori hanno appreso della chiusura dei negozi da Facebook. Non c’è stata nessuna comunicazione ufficiale da parte dell’azienda, spiega Luca Chierici, segretario della Filcams di Reggio Emilia.
Ed è allarme tra i lavoratori, che questa mattina hanno trovato i punti vendita chiusi. Sono oltre 1.800 i dipendenti Mercatone Uno sparsi in giro per il Paese. Solo tra Bologna e provincia, oltre al quartier generale di Imola con le sue circa 60 unità di personale, Mercatone Uno conta due negozi tra il capoluogo e San Giorgio di Piano (altre 70 lavoratori), cui si sommano una quindicina di addetti nella logistica e i lavoratori di coop di appalto (un centinaio). Davanti a numerosi negozi chiusi sono in corso presidi e sit-in dei lavoratori.
Sono oltre 500 le aziende fornitrici coinvolte dalla vicenda della Mercatone Uno, che vantano crediti non riscossi per circa 250 milioni di euro. Di fronte alla sentenza di fallimento, l”Associazione Fornitori Mercatone Uno rende noto di seguire attentamente “il percorso giuridico che si evolverà, soprattutto per capire le conseguenze tra questo fallimento e il procedimento di amministrazione straordinaria del Gruppo Mercatone, al fine di tutelare i crediti dei propri associati e i livelli occupazionali”. I fornitori, ha dichiarato William Beozzo Direttore dell”Associazione, “hanno sempre manifestato a tutti gli organi competenti le proprie perplessità sull”operazione con Shernon Holding. Sono stati persi altri 8 mesi e ulteriori risorse finanziarie. Ricordiamo che in gioco non ci sono solo i 1.860 dipendenti del Gruppo, a cui mandiamo tutta la nostra solidarietà, ma anche tutti i dipendenti delle nostre aziende,
un indotto che coinvolge in Italia quasi 10.000 persone”
