Fisco: come viene ripartito l’8 per mille nel 2019, una quota rilevante per i migranti. Decreto della Presidenza del Consiglio
Italia Oggi ci ha ricordato una notizia che a molti, tranne che agli interessati a fruire dei contributi, era sfuggita. La presidenza del consiglio dei ministri ha approvato il decreto, a firma del segretario generale, che individua i parametri specifici di valutazione delle istanze relative alla quota dell’otto per mille dell’Irpef a diretta gestione statale per l’anno 2019. Si tratta di un provvedimento importante che ricalca quello analogo approvato per l’anno 2018 e identifica gli stessi settori d’intervento, puntando sugli interventi per calamità naturali, su contributi per rifugiati e minori stranieri e interventi per i beni culturali. Oltre al sempiterno contrasto della fame nel mondo, che nonostante tutti gli sforzi non si riesce a debellare, a livello internazionale.
Le priorità per le calamità naturali Una specifica sezione dell’otto per mille è destinata a sostenere la realizzazione di opere, lavori, studi, monitoraggi finalizzati alla tutela della pubblica incolumità da fenomeni geomorfologici, idraulici, valanghivi, meteorologici, di incendi boschivi e sismici. I contributi permettono di finanziare anche progetti di ripristino di beni pubblici, inclusi i beni culturali, danneggiati o distrutti dalle medesime tipologie di fenomeni. Sono prioritariamente finanziati i progetti ricadenti in area oggetto di provvedimento attestante lo stato di emergenza nei due anni precedenti la data della domanda, oltre che gli interventi per la messa in sicurezza di beni pubblici e infrastrutture pubbliche rilevanti e beni culturali di particolare rilievo e gli interventi su siti con un elevato livello di rischio o una situazione di pericolo già individuata.
Contributi per rifugiati e minori stranieri I fondi dell’otto per mille finanziano anche progetti rivolti a coloro a cui sono state riconosciute legalmente forme di protezione internazionale o umanitaria, con lo scopo di fornire l’accoglienza, la sistemazione, l’assistenza sanitaria e i sussidi previsti dalla legge, oltre che a coloro che hanno fatto richiesta di protezione internazionale, purché privi di mezzi di sussistenza e ospitalità sul territorio italiano. I fondi saranno assegnati con priorità ai progetti che prevedono la destinazione diretta delle risorse utilizzate per l’intervento in favore dei beneficiari nonché ai progetti rivolti a particolari categorie vulnerabili quali minori, disabili o altre categorie disagiate e ai progetti che favoriscono l’inserimento sociale dei destinatari. A queste categorie finiranno in buona parte anche i fondi destinati alla Chiesa Cattolica e ad altre Onlus attraverso 8, 5 e 2 per mille. Una spesa senza fine e con pochi risultati utili.
Finanziamenti per i beni culturali L’otto per mille interviene anche a sostegno di progetti per il restauro, la valorizzazione, la fruibilità da parte del pubblico di beni immobili o mobili, anche immateriali, che presentano un particolare interesse architettonico, artistico, storico, archeologico, etnografico, scientifico, bibliografico e archivistico. I contributi premiano i progetti in base al livello di rischio di perdita odi grave deterioramento del bene, in base al valore intrinseco del bene oggetto dell’intervento anche in relazione alla sua collocazione nel contesto territoriale e in base al livello di fruibilità pubblica del bene in relazione alla facilità di accesso e/o di consultazione.
Contrasto alla fame nel mondo Gli enti locali possono finanziare anche iniziative per contrastare la fame nel mondo, con l’obiettivo dell’autosufficienza alimentare nei paesi in via di sviluppo, nonché della qualificazione di personale locale. Le priorità sono assegnate in base agli obiettivi di autosufficienza alimentare e all’attendibilità del progetto. Saranno valutati anche la completezza del progetto, la coerenza con gli indirizzi della programmazione della cooperazione allo sviluppo e il livello di dettaglio progettuale.