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Bufera procure: caos nella magistratura, i consiglieri togati del Csm autosospesi non si dimettono

ROMA – Non si dimetteranno i consiglieri togati del Csm che si erano autosospesi, come aveva chiesto loro di fare l”Associazione nazionale magistrati con un documento approvato all”unanimità. Anzi torneranno a esercitare le loro
funzioni. Il colpo di scena è un nuovo capitolo della bufera che ha investito il Csm per presunti accordi sottobanco tra politici e magistrati sulle nomine ai vertici delle procure, a partire da quella di Roma, emersi a latere dell”inchiesta di Perugia sull”ex presidente dell”Anm Luca Palamara. E arriva al termine di una lunghissima giornata.
Una giornata cominciata presto per i consiglieri Corrado Cartoni, Antonio Lepre e Paolo Criscuoli, di Magistratura
Indipendente e Gianluigi Morlini di Unicost, che si erano autosospesi per la loro partecipazione a una riunione in un
albergo della capitale alla quale erano presenti oltre a Palamara, due politici del Pd: Cosimo Ferri, che è stato a lungo
presidente di Magistratura Indipendente e Luca Lotti, indagato dalla procura di Roma per l”inchiesta Consip.

Il vice presidente David Ermini li convoca a Palazzo dei marescialli per un incontro molto franco. E fa appello alla massima responsabilità istituzionale, invitandoli a prendere presto una decisione, perchè l”autosospensione non è prevista da nessuna legge e dunque non poteva protrarsi oltre. Ma non chiede formalmente le dimissioni perchè mancano le condizioni: a carico dei quattro togati non c’è nulla, nè un’indagine penale, nè un procedimento
disciplinare. Una posizione differente da quella di Luigi Spina, il consigliere che si è dimesso dal Csm perchè indagato nell’inchiesta su Palamara.
La decisione di non mollare, anzi di tornare al Csm, matura in serata. E, almeno per i tre consiglieri di Magistratura
Indipendente, è determinante l’appoggio pieno della loro corrente, che al termine di una lunga riunione di tutti gli
iscritti – con un documento approvato con la sola astensione tecnica del presidente dell’Anm Pasquale Grasso – gli ribadisce la fiducia, dopo aver ascoltato la loro ricostruzione dei fatti. Cioè che fu del tutto casuale l’incontro con Lotti da parte dei consiglieri che dovevano vedere solo Ferri: «nessuno di noi sapeva che Lotti sarebbe venuto, si è palesato all”improvviso». Quanto a Ferri, per la prima volta Mi prende le distanze, dicendo che «in futuro andrà evitato ogni contatto con qualunque esponente politico estraneo al Csm, ancorchè magistrato».


Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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