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Europa: Mario Draghi salutato dalla standing ovation dei Capi di Stato e di Governo

BRUXELLES – Una ‘standing ovation’ dei leader europei per Mario Draghi al suo (probabile) ultimo Eurosummit: quasi a dimostrare che il presidente della Bce, allo scadere del mandato a fine ottobre, rischia di essere un ‘padre ingombrante’ per il suo successore. E che, per il momento, i leader europei guardano indietro, agli ultimi otto anni  di guida Draghi sotto cui la Bce si è presa il fardello di assicurare la tenuta dell’euro, piuttosto che in avanti, sciogliendo il nodo delle nuove nomine.

Le ricostruzioni dicono che i capi di Stato e di governo riuniti a Bruxelles hanno accolto con grande calore l’arrivo dell’italiano alla guida della Bce dal 2011. Molti hanno preso la parola per elogiare il suo lavoro, dal premier italiano Giuseppe Conte al presidente francese Emmanuel Macron a quello della Commissione Jean-Claude Juncker. E al termine del suo intervento, si sono alzati per un lungo applauso in piedi, dopo che Draghi ha salutato il suo ultimo summit a Bruxelles.

Tutti hanno ricordato il quantitative easing (2015) che Draghi, giusto questa settimana a Lisbona, ha detto di poter riattivare se l’economia non migliora. C’è curiosità per quell’uscita a Lisbona che ha galvanizzato i mercati arrivando a evocare un nuovo taglio dei tassi. E c’è l’attacco di Donald Trump, che ha accusato Draghi, stracciando ogni diplomazia, di pilotare l’euro al ribasso. Nel complesso, una leadership che la Bce si è trovata a dover indossare al posto di una politica recalcitrante e incapace.


Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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