Sea Watch: intervengono la Commissione Ue e la Cedu di Strasburgo per imporre all’Italia di accogliere i migranti

BRUXELLES – La Commissione Ue si sveglia dal sonno profondo in cui è caduta da tempo sul tema dei migranti, incapace di qualsiasi iniziativa e lancia un appello straziante agli Stati membri perché intervengano in aiuto dei 43 a bordo della nave Sea Watch 3: «Pur apprezzando il fatto che l’Italia abbia proceduto all’evacuazione di un numero di persone dalla Sea Watch 3 per ragioni mediche, la Commissione Ue fa appello agli Stati membri per trovare una soluzione per le persone che sono rimaste a bordo» Lo afferma una portavoce parlando di imperativo umanitario e ribadendo che l’esecutivo comunitario «continuerà a fare tutto il possibile, nell’ambito delle nostre competenze, per sostenere e coordinare eventuali sforzi di solidarietà». Tutto il possibile finora si è dimostrato zero via zero.
Intanto Sea Watch non è stata con le mani in mano e, al fine di procurare grattacapi a Salvini e all’Italia, si è rivolta alla Corte dei diritti Umani di Strasburgo. La quale ha reso noto di aver ricevuto una richiesta di misure provvisorie da parte della Sea Watch 3 per chiedere all’Italia di consentire lo sbarco dei migranti. La Corte ha rivolto una serie di domande sia alla Sea Watch 3 che al governo italiano. Questi ultimi dovranno rispondere entro oggi pomeriggio. La Corte in base ai suoi regolamenti può chiedere all’Italia di adottare quelle che vengono definite «misure urgenti» e che «servono ad impedire serie e irrimediabili violazioni dei diritti umani». Nei piani di Sea Watch dunque adesso la Cedu dovrebbe prendere il posto del procuratore di Agrigento, imponendo all’Italia di accogliere i migranti in violazione delle norme nazionali.
Immediata la reazione di Salvini: «L’Unione Europea vuole risolvere il problema Sea Watch? Facile. Nave olandese, Ong tedesca: metà immigrati ad Amsterdam, l’altra metà a Berlino. E sequestro della nave pirata. Punto»
