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Misure economiche del Governo: le stime dell’Ufficio parlamentare di bilancio

ROMA – L’ufficio parlamentare di bilancio ha presentato in audizione nelle commissioni Bilancio di Camera e Senato un’analitica relazione sulle misure economiche approvate dal Governo

QUOTA 100 – La spesa per quota 100 quest’anno ammonterebbe a 2,4 miliardi, cioè 1 in meno rispetto a quanto preventivato. Mentre per il reddito di cittadinanza può essere calcolata una spesa di 4,4 miliardi, con un risparmi di 1,2 miliardi, per un totale di 2,2 miliardi. Le stime dell’Upb arrivano fino al 2020 ma solo per l’intervento sulle pensioni: il costo della misura sarebbe di 4,9 miliardi, con un risparmio rispetto alla quota stanziata di 2,4 miliardi.

PIL – Il pil nel 2020 crescerà dello 0,4%, mentre il deficit dovrebbe scendere all’1,7%. Le stime dell’Upb rivedono al ribasso di due decimali di punto la crescita del prossimo anno. «Influisce su tale andamento principalmente la dinamica della domanda finale interna, con i consumi privati che risentono dell’attivazione delle clausole di salvaguardia sulle imposte indirette’. Sulla base di ‘una prima valutazione di larga massima l’Ufficio parlamentare di bilancio ritiene che il profilo discendente del deficit tendenziale possa confermarsi anche nel 2020: gli effetti positivi di trascinamento delle variazioni di bilancio peril 2019 e il permanere dell’attuale livello dei tassi d’interesse compenserebbero l’impatto negativo dovuto al peggioramento macroeconomico, consentendo di mantenere un profilo discendente del deficit a legislazione vigente anche nel 2020. L’indebitamento a legislazione vigente si attesterebbe intorno all’1,7% includendo l’attivazione delle clausole di salvaguardia sulle imposte indirette».

ASSESTAMENTO – Le misure contenute nel decreto legge per il miglioramento dei saldi di finanza pubblica, combinate con l’assestamento di bilancio, porterà a una riduzione del deficit, che si dovrebbe arrivare al 2% del pil. Le stime dell’Upb scontano anche l’aggiornamento dello scenario macroeconomico, che comporta una revisione al ribasso della crescita per l’anno in corso di circa un decimo di punto percentuale, portandola allo 0,1%’.

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