Pressione fiscale salirà a oltre il 47% del Pil, lo prevede Unimpresa
ROMA- La pressione fiscale effettiva salira’ oltre il 47% del Pil nel prossimo triennio. Rispetto al dato ufficiale, che si ferma al 42% perche’ non conteggia alcune voci delle entrate per circa 80 miliardi, spuntano 5 punti percentuali
in piu’ di tasse pagate dai contribuenti italiani sul loro reddito complessivo: nel 2020, il gettito totale salira’ a quasi 860 miliardi e il Pil reale si attestera’ a 1.823 miliardi. Questi i dati principali che emergono da un rapporto del Centro studi di Unimpresa.
Complessivamente, tra il 2020 e il 2022 ci sara’ una stangata tributaria dal 65 miliardi: rispetto al 2019, nei prossimi tre anni il totale delle entrate nelle casse dello Stato passera’ da 827 miliardi a 893 miliardi con un incremento che sfiora l’8%. Le imposte indirette – tra le quali l’Iva e’ la principale – cresceranno di quasi 42 miliardi con un’impennata del 16%.
Piu’ gettito per coprire gli sprechi della spesa pubblica che sfondera’ il muro dei 900 miliardi nel 2022: a incidere in maniera significativa sull’incremento delle uscite a carico del bilancio statale saranno le pensioni (in crescita di quasi 28 miliardi rispetto al 2019), gli interessi da pagare sulle emissioni di Bot e Btp (in aumento di quasi 10 miliardi) e gli investimenti pubblici (in salita di oltre 9 miliardi).
Per il Centro studi di Unimpresa, rispetto al Pil, il totale delle entrate si attestera’ al 46,6% nel 2019, al 47,1% nel 2020, al 47,0% nel 2021 e al 46,6% nel 2022; il dato ufficiale della pressione fiscale (calcolata sul totale delle entrate al netto delle “altre entrate correnti” e delle “entrate in conto capitale non tributarie”, pari a quasi 80 miliardi), invece, si attestera’ al 42,0% nel 2019, al 42,7% nel 2020, al 42,7% nel 2021 e al 42,5% nel 2022.
