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Zingaretti e Di Maio al telefono: M5S insiste su Conte. Pd: «Veto». Ma Renzi incalza. E Fico si sfila

Matteo Renzi detta la linea: vuole l’accordo con i 5stelle ad ogni costo

ROMA – Si sono sentiti al telefono, Nicola Zingaretti e Luigi Di Maio, ma le posizioni non si schiodano. Di Maio: «Nessun confronto è possibile davanti ai veti, come quello che continua ad arrivare su Conte». Fonti del M5S che aggiungono: «Dire di no a Conte per trovare altri nomi figli di strategie politiche, significa indebolire il Paese. Non vorremmo che fosse una scusa per tornare al voto. In tal caso Zingaretti e i suoi devono essere chiari».

Il segretario del Pd, in una nuova telefonata con Luigi Di Maio, ha ribadito il no a un Conte bis, per i motivi che aveva già spiegato al leader M5s. Secondo quanto riferiscono fonti della segreteria Dem Zingaretti avrebbe espresso malessere per gli ultimatum da parte di M5s ma «si lavora comunque a una soluzione».

Ma Renzi fa capure che non accetta di veder saltare il tavolo. E, in fondo, vuol far capire che l’ultima parola, nel Pd, spetta sempre a lui, capace di controllare sia i senatori che i deputati Dem. I renziani, infatti, spingono Zingaretti ad accettare l’accordo su Conte. «Zingaretti accetti la sfida del M5S, via libera a Conte per formare un esecutivo di svolta sui contenuti e sulla compagine ministeriale». È quanto fanno emergere fonti parlamentari renziane. «Il segretario – affermano – si ricordi che è ancora possibile un governo con Salvini reinsediato al Viminale. Per questo il Pd deve mantenere la barra dritta, e lavorare ad una alleanza riformatrice, anche con Conte premier».

Esplicitamente. anche Grillo rilancia Conte: «Saluto con grande piacere il Professor Giuseppe Conte, lo abbiamo visto attraversare una foresta di dubbi e preoccupazioni maldestre, faziose e manierate, che ha saputo superare grazie a dei requisiti fondamentali per la carica che è destinato a ricoprire: la tenuta psicologica e l’eleganza nei modi….. Così scrivevo a proposito del nostro Presidente del Consiglio, a maggio del 2018 e questo è il mio pensiero a distanza di un anno». C’è anche l’incipit del post-endorsement di Beppe Grillo a Giuseppe Conte, datato 23 agosto, nel resoconto dei post della settimana che abitualmente il Garante M5S pubblica la domenica sul suo blog.

Nel pomeriggio intanto sono cominciati, presso la sede nazionale Dem, i lavori dei sei tavoli sul programma con i membri della segreteria e i capigruppo di Camera e Senato del PD.  Ieri era circolato il nome di Roberto Fico, come possibile premier di un governo M5s-Pd. ma fonti vicine alla Presidenza della Camera hanno fatto sapere che Fico «intende responsabilmente dare continuità al suo ruolo». E il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, sullo sfondo sta a guardare, con sempre meno pazienza.


Sandro Bennucci

Direttore del Firenze Post Scrivi al Direttore

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