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Decreto sicurezza: via le supermulte alle navi Ong che violano divieto d’ingresso. Porti e porte aperte

Il governo giallorosso, e in particolare il Pd, lo aveva promesso, via alcune previsioni dei decreti sicurezza che penalizzavano le navi Ong che violavano il nostro spazio marittimo. un’altra agevolazione agli ingressi dei clandestini, auementati come non mai in questi giorni. Dal cruscotto statistico del ministero dell’interno risulta che già a settembre siamo passati dai 947 sbarchi epoca Salvini ai 1716 gestione Lamorgese.

E nonostante questo il Governo accetta accordi farlocchi, che lasciano sul gobbo dell’Italia la maggior parte dei migranti, quelli economici, sbandierando questo come un successo epocale. mentre si accinge per i più a eliminare le supermulte a chi viola il divieto d’ingresso nelle acque italiane, ma a confermare la recidiva per la confisca delle navi che non rispettano le indicazioni delle autorità. favorendo così in modo sfacciato gli ingressi delle navi Ong.

Sarebbero questi i due interventi principali in materia di immigrazione per modificare la legge di conversione del decreto sicurezza bis, in vigore dall’8 agosto. Alle modifiche per recepire i rilievi, contenuti nella lettera inviata da Mattarella in occasione della promulgazione della legge, dovrebbero lavorare i tecnici del Viminale e Palazzo Chigi. Una terza ‘correzione’ al testo in vigore dovrebbe riguardare l’individuazione di criteri per l’applicazione delle sanzioni per chi viola il divieto d’ingresso. Non c’è ancora un testo definito ma l’indicazione sarebbe quella di tornare a quanto previsto dal decreto pubblicato in Gazzetta ufficiale il 14 giugno, prima che fossero approvati gli emendamenti in fase di conversione in Parlamento: dunque una sanzione da 10 a 50mila euro per chi viola i divieti e la confisca solo in caso di recidiva.

Mentre le organizzazioni che gestiscono il traffico di esseri umani si sfregano le mani perché in tal modo si riapre, anzi si spalanca la porta del mediterraneo all’ingresso dei migranti .


Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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