Batterio New Delhi, Saccardi: «Nessun problema per i cittadini». Critiche da Forza Italia
FIRENZE – «La Regione Toscana ha individuato immediatamente il batterio New Delhi nei pazienti degli ospedali toscani e messo in atto con tempestività tutte le misure necessarie per fronteggiarlo. Non abbiamo sottovalutato neanche per un minuto ciò che stava accadendo, e la struttura regionale si è mossa con i tempi e le procedure previste dall’Oms e dal Ministero. Nessun ritardo, dunque, e il Ministero si è mosso proprio a seguito delle segnalazioni della Regione Toscana». E’ quanto ha detto stamani, 25 settembre, l’assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi, in una comunicazione al Consiglio Regionale sul batterio New Delhi.
Nella comunicazione, l’assessore Saccardi ha ricordato che il fenomeno dell’antibiotico resistente è un problema globale. Il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) – ha ricordato – stima che nel 2015 nei Paesi dell’Unione Europea si siano verificati più di 670.000 casi di infezioni da germi antibiotico-resistenti. I dati di Eurosurveillance 2014-2017 dicono che in Italia, in tutte le regioni, siamo di fronte a una diffusione endemica di queste infezioni. E gli enterobatteri resistenti ai carbapenemi (CRE), come il New Delhi, sono tra i batteri multiresistenti più problematici perché presentano una resistenza estesa alla maggior parte degli antibiotici e hanno la capacità di diffondersi rapidamente a livello delle strutture assistenziali e di causare infezioni invasive gravate da elevati tassi di letalità (in media attorno al 40%).
Ancora Saccardi: «La psicosi che si è creata non ha ragion d’essere. I comuni cittadini non corrono nessun rischio nel nostro territorio. La Klebsiella (batterio intestinale che può attivare meccanismi di antibioticoresistenza; uno di questi meccanismi è il New Delhi, ndr) è un batterio che vive comunemente nell’intestino dell’uomo ed è un cosiddetto patogeno opportunista, cioè un microrganismo che non infetta, a meno che non siano presenti condizioni particolari, come un abbassamento delle difese immunitarie. Non devono essere messe in atto strategie specifiche per la prevenzione dello sviluppo di batteri NDM se non le comuni regole igieniche della vita quotidiana e l’uso corretto degli antibiotici. Se vogliamo quindi usare il termine superbatterio – ha precisato Saccardi – dobbiamo dire che in Italia, basandoci su dati probabilmente sottostimati, troviamo un superbatterio ogni tre emocolture di Klebsiella. Parliamo di migliaia di casi, in Italia, ogni anno».
FORZA ITALIA – «Sulle infezioni ospedaliere, e in particolare proprio su quelle da Klebsiella pneumoniae nel nuovo ospedale delle Apuane a Massa, io avevo presentato un’interrogazione già il 4 aprile: lo ricordo oggi, così come lo ho ricordato due settimane fa nel dibattito su questo stesso argomento avvenuto unicamente a seguito di un mio question time, perché a quella mia interrogazione non ci fu risposta. Ora, le tempistiche ci portano a pensare male…»: lo ha ribadito il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Maurizio Marchetti durante la seduta odierna del parlamento toscano a seguito dell’informativa dell’assessore regionale alla sanità sulla proliferazione del batterio New Delhi.
«Il problema è serio, circoscritto non so quanto. Che ci sia monitoraggio è ottimo – ha sottolineato Marchetti – ma qui c’è da fare il salto verso le azioni di contrasto e da mettere in piedi una task force per circoscrivere i contagi. Dall’area vasta Nord Ovest in questi giorni ho ricevuto cinque telefonate su decessi avvenuti per il precipitare improvviso delle condizioni di ricoverati quasi avviati a dimissioni ospedaliere. Allora, io vorrei che dall’attenzione nel monitoraggio continuo e puntuale si passasse subito e con intensità alla circoscrizione del contagio con interventi mirati, perché temo che la situazione sia più grave e che dalla Regione non ci sia stata reazione pronta quanto avrebbe dovuto»
