Fiorentina: battuta l’Udinese (1-0).Terza vittoria di fila. Decide Milenkovic. Pagelle (Foto)

FIRENZE – Missione compiuta: undici punti in classifica e terza vittoria consecutiva per la Fiorentina. Non succedeva da tanto tempo, ossia dalla primavera 2018, di ottenere nove punti in 270 minuti. Allora avvenne sull’onda della commozione e del dolore per la scomparsa di Astori. Stavolta, invece, i viola sono sospinti in un cammino gioioso, di vera rinascita. Segnano un solo gol, grazie a un grande stacco di testa di Milenkovic, e soffrono anche, soprattutto nei quattro minuti di recupero, ma riescono a domare un’Udinese combattiva anche oltre il consentito. Cioè capace di mettere in mostra una fisicità eccessiva, tollerata, nell’arco dei 94 minuti, dall’arbitro bolognese Prontera, esordiente in serie A. Il suo concittadino Rizzoli, il designatore, gli dovrà fare qualche lezione supplementare. Ha semmai il merito, l’arbitrino, di aver chiesto consiglio al Var dopo un gol di Nestorovski, nel primo tempo, visibilmente viziato da un tocco con il braccio di Opoku. Il Var ha confermato: mano netta. Gol annullato. Opoku, in ogni caso, si è fatto notare in tanti altri interventi: soprattutto ai danni di Ribery, pronto sempre a schizzar via, anche se non determinante come a San Siro. Tutta la Fiorentina è apparsa meno brillante, ma ha vinto una gran partita, per il valore che aveva come continuità di risultato e scalata in classifica. Da aggiungere che davanti, oltre alle incursioni di Ribery, è mancata la stoccata. Chiesa si è mangiato un gol clamoroso prima del colpo di testa vicente di Milenkovic: Musso, portiere argentino proveniente dall’Huracan, ha respinto di piede. Montella avrebbe dovuto inserire Vlahovic? Sì: lo aveva anche fatto chiamare dal riscaldamento, ma ha preferito far entrare, nell’ordine, Benassi, Zurkowski e Ghezzal, comprensibilmente un po’ saesato nei pochi minuti in cui ha preso il posto di Rbery. Bene la difesa: con Milenkovic su tutti, ma bravi anche Pezzella e Caceres. Mentre Lirola e Dalbert hanno svolto il loro compito. Dalbert ha sprecato una grande occasione. Dragowski? Una sola parata, ma determinante. E ora avanti con fiducia, scalando la classifica.

BRUNCH – Festa anche fuori dallo staio: panini e porchetta. E anche l’uovo, tipo brunch, all’americana. Sugli spalti euforia. Prima dell’inno della Fiorentina di Narciso s’intona, e si balla, Freed from desire di Gala, del 1996, ma in gran voga nel popolo viola. Che invece fischia, come sempre, le strofe ufficiali della Serie A. Applausoni per Franck Ribery, premiato dalla Lega come miglior giocatore del mese. A 36 anni. Complimenti a Franck. Confermatissimo da Montella insieme alla formazione tipo delle ultime cinque partite. Nell’Udinese c’è De Paul, oggetto del desiderio estivo, ma ora praticamente dimenticato, anzi offuscato dall’efficienza della squadra viola. Minuto di raccoglimento, e applausi, in memoria di Giorgio Squinzi, lo scomparso presidente del Sassuolo. Udinese subito indietro a far muro, con attenzione particolare a Ribery. Subito atterrato senza complimenti. Ma l’arbitro, l’esordiente Prontera di Bologna, fa l’inglese e lascia proseguire. Così come, pochi istanti dopo, non alza il giallo per un altro fallaccio, stavolta ai danni di Chiesa. La fisicità va bene, ma non si può picchiare. Arbitro ci sei? Resta a terra anche il divo De Paul, reduce da una lunga squalifica, per lo scappellotto a un avversario, ma non ha bisogno di grande assistenza.

ARBITRO – Al 9′ prima azione incisiva: Pulgar traversa da sinistra per Chiesa che, a pochi metri dalla porta friulana, scivola e arriva tardi. Al 13′ coro per Astori. Si unisce anche il centinaio di tifosi friulani. Badelj organizza il gioco viola, ma al 14′ serve malissimo Chiesa che aveva trovato un varco. Pulgar è in zona ma dà un occhio a De Paul che vorrebbe mettersi in luce proprio qui, davanti ai dirigenti che gli hanno fatto la corte. Pulgar e De Paul sono protagonisti d’un doppio scontro. L’arbitro fischia a scoppio ritardato. E non interviene quando Ribery è sbilanciato in area dopo uno scambio volante con Chiesa. Brutalizzato ancora (20′) da Samir. Il giallo mai? Arbitrino non confondere il calcio atletico con quello falloso e cattivo. Azione corale viola (24′) show di Ribery, poi pallone per Chiesa e retropassaggio a Castrovilli con tiro deviato. Sull’angolo l’Udinese si salva a stento. Ora la Fiorentina attacca. Ancora un angolo: Caceres colpisce, pallone deviato. Jajalo e Samir si scontrano e restano giù alcuni istanti. Ennesimo angolo: batte Pulgar, Pezzella è lasciato solo, la schiaccia di testa in terra, ma la palla va fuori.

VAR – Nelle ripartenze friulane, anche frequenti, s’insinuano Okaka e Nestorovski. Quest’ultimo segna al 32: angolo di De Paul, sponda di Opoku che la prende nettamente con il braccio e serve Nestorovski che insacca. I giocatori viola protestano per la mano di Opoku. L’arbitro ascolta e chiede aiuto al Var. Poi, con decisione, annulla il gol alzando ripetutamente il braccio per indicare il fallo di mano. Pericolo scampato, ma occhio difesa. E occhio anche Dragowski: che sbaglia clamorisamente una rimessa facendo palpitare tutto il Franchi. Quindi nuova azione viola: Castrovilli tira al volo su angolo. Palla ancora deviata. Ancora proteste viola al 43′: Ribery entra in area dopo un paio di triangolazioni, viene spinto e va giù. Non ci sono gli estremi del rigore, ma siamo al limite del tollerabile. Al 45′ Pulgar lancia Chiesa che cerca lo spiraglio dal limite: murato. Montella salta dalla rabbia. Federico poteva restituire il pallone, visto che aveva un nugolo di difensori friulani davanti. Niente da fare. E se ne vanno, inutilmente, anche i tre minuti di recupero.
CHIESA – In avvio di ripresa, Opoku resta a terra e Tudor, l’allenatore, fa una scenata a bordo campo che resta impunita. Al 2′ Ribery s’imbuca nell’area friulana, ma Dalbert sbaglia nettamente l’appoggio. Secondo me bisognerebbe inserire l’ariete, Vlahovic. Montella prende tempo. Al 3′ Ribery è in azione con spalle alla porta. Lo attaccano irregolarmente. Arbitro impassibile. Clamoroso al 9′: Chiesa s’insinua in area palla al piede, Musso esce e Federico si fe respingere il tiro dal piede del portiere. Riprende Castrovilli: atterrato fuori area. Cartellino giallo e punizione. Punizione di Ribery: pallone basso e angolato che sfiora il palo destro di Musso. Corre anche qualche pericolo, la Fiorentina: Chiesa cerca di farsi perdonare l’occasione fallita andando a fare un bel recupero su De Paul.
MILENKOVIC – Al 17′ l’arbitro si accorge delle intemperanze di Tudor a bordo campo: espulso fra i cori della curva Fiesole che gli ricorda i suoi trascorsi di gobbo juventino. Ricordo che marcava Batistuta, nel ’98, quando Re Leone segnò il gran gol che rimandò a casa, battuti, i bianconeri. Montella cambia: fuori Badelj, un po’ in ombra dopo il partitone di San Siro, e in campo Benassi. Ma perchè non Vlahovic? Proibito cambiare modulo? Proprio Benassi intercetta un pallone nella tre quarti e fa partire Chiesa in contropiede: tiro al volo deviato. Ennesimo angolo per i viola. Senza esito. Finalmente Montella chiama Vlahovic che si sta scaldando sotto la Fiesole. Quindi nuovo show di Ribery che si esibisce nel classico dribbling stretto, capace di fargli saltare re avversari. Ma in mezzo nessuno raccoglie il cross. Invece è lesto Milenkovic (27′) ad arrivare precisissimo, di testa, sul cross teso di Pulgar dall’angolo: palla colpita con tempismo e infilata alle spalle di Musso. Uno a zero.
DALBERT – Rischia subito il pareggio, la Fiorentina. Sull’azione friulana ci sarebbe, però, un fallo di mano non rilevato. E l’arbitro manifesta la sua inesperienza subito dopo, quando la Fiorentina riparte. Ribery viene buttato giù nel cerchio del centrocampo, ma Chiesa e Dalbert sono lanciati a rete, due contro un solo difensore dell’Udinese. E Prontera fa il pastrocchio: concede il fallo invece di far proseguire l’azione applicando la regola del vantaggio. L’Udinese cambia: fuori Mandragora e dentro Barak. Quindi Dalbert entra in area da sinistra e si fa parare un tiro forte ma prevedibile. Castrovilli lamenta un fastidio alla gamba destra: entra Vlahovic? No, Zurkowski. Il prode Dusan Vlahovic torna a scaldarsi. E ci resta perchè l’allenatore toglie anche Ribery, ma fa giocare Ghezzal che, prima di entrare, regala la maglia d’allenamento a un ragazzino del Parterre di tribuna. Con la mamma, orgogliosa, che gliela infila subito, nonostante sia verosimilmente sudata. Così come sudatissimi, ma contenti, sono i viola al fischio finale. Terza vittoria consecutiva. Evvai Fiorentina!
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