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Turchia bombarda la Siria: Erdogan, se la Ue ci ostacola manderemo 3,6 milioni di rifugiati in Europa

ANKARA – Proseguono i bombardamenti dell’artiglieria e dell’aviazione turca contro obiettivi curdi nel nord-est della Siria. Lo riferiscono le tv locali, mostrando tra l’altro immagini del fumo che si leva in questi minuti dalla zona di Tal Abyad, di fronte alla località frontaliera turca di Akcakale. Altri raid si segnalano sull’area di Ras al Ayn, l’altro punto d’accesso dell’offensiva di Ankara, distante circa 120 km da Tal Abyad.

Se l’Ue ci accuserà di occupazione della Siria e ostacolerà la nostra operazione militare, «apriremo le porte a 3,6 milioni di rifugiati e li manderemo da voi». Lo ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, parlando ai leader provinciali del suo Akp. A meno di 24 ore dall’inizio dell’operazione militare ‘Fonte di pace’ nel nord-est della Siria, 109 terroristi sono stati uccisi” dai raid della Turchia, ha affermato Erdogan. Al mondo intero voglio dare questa rassicurazione: Daesh (Isis) non sarà presente nella regione della Siria nordorientale dopo l’operazione militare avviata dalla Turchia. Lo ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, parlando ai leader provinciali del suo Akp.

L’operazione militare della Turchia nel nordest della Siria è il risultato delle azioni degli Stati Uniti in quell’area. Lo ha detto il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov, citato da Interfax.
La Russia promuoverà il dialogo “tra Damasco e Ankara” alla luce dell’operazione turca in Siria. Lo ha detto il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov. “Abbiamo motivi per credere che soddisferà gli interessi di entrambe le parti”, ha affermato Lavrov. Allo stesso tempo la Russia “promuoverà i contatti tra Damasco e i gruppi curdi che rinunciano all’estremismo e alle tattiche terroristiche”, ha affermato. Lo riporta Interfax.


Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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