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Banca Etruria: Csm non conferma Rossi alla guida della procura di Arezzo. Annunciato ricorso

Roberto Rossi

ROMA – E’ stata approvata a maggioranza la delibera del plenum del Csm che non ha confermato Roberto Rossi procuratore capo di Arezzo. Il plenum del Consiglio superiore della magistratura ha infatti approvato a maggioranza, con 16 voti, la proposta della quinta commissione, relatore il togato Piercamillo Davigo, contraria alla riconferma di Rossi, per il fatto che avrebbe compromesso «almeno sotto il profilo dell’immagine il necessario requisito dell’indipendenza da impropri condizionamenti», per avere mantenuto l’incarico al Dipartimento affari giudiziari della Presidenza del Consiglio dei ministri anche dopo l’avvio dell’indagine su Banca Etruria, nella quale Rossi avrebbe potuto indagare sul padre dell’allora ministro Maria Elena Boschi. Una situazione rispetto alla quale avrebbe tenuto una condotta «non trasparente» anche nelle informazioni rese al Csm su quella circostanza. In plenum, la quinta commissione aveva portato anche un’altra proposta, favorevole alla riconferma di Rossi nell’incarico di procuratore, relatore il togato di Unicost Marco Mancinetti, che ha avuto solo quattro voti.

ROSSI – Il procuratore Rossi ha annunciato ricorso al Tar contro il provvedimento. Con queste parole: «Non posso non esprimere la forte delusione per una decisione ingiusta, illogica e contraddittoria con la stessa decisione del precedente Csm che si era espresso per la totale archiviazione di ogni addebito. Certo è una contraddizione che pesa questa. Sono assolutamente certo di aver sempre svolto la mia attività in piena indipendenza e totale autonomia – ha aggiunto Rossi – E devo ammettere che le manifestazioni di stima ricevute da colleghi, avvocati e personale amministrativo della procura mi hanno confortato in questo senso. Continuerò a svolgere il mio lavoro di pm qui ad Arezzo come ho sempre fatto ma farò ricorso al Tar perchè oltre al travisamento dei fatti e alla contraddizione sopra citata – ha sostenuto – ritengo che il fatto che un ministro si esprima circa l’indipendenza e l’imparzialità dei magistrati sia un fatto che presenti profili di approfondimento di costituzionalità».

I PM – I sette sostituti procuratori in servizio alla procura di Arezzo dopo aver appreso che il Csm oggi non confermato Roberto Rossi nella carica di procuratore capo, hanno diffuso questa nota: «Abbiamo appreso che il Csm ha deliberato di non confermare il dottor Roberto Rossi come procuratore della Repubblica di Arezzo. Nel doveroso ed assoluto rispetto per le decisioni dell’organo di autogoverno, riteniamo di manifestare al dottor Rossi, in questo momento per lui certamente amaro, la nostra personale sincera stima e la gratitudine per l’impegno e la disponibilità profusi in questi anni per organizzare e guidare l’ufficio. Lo ringraziamo anche per le sue doti di umanità e per la capacità di ascolto e condivisione dei problemi di ciascuno, manifestate nella quotidianità del lavoro».

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Ernesto Giusti


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