Agricoltura: il tour Il Paese che vogliamo ha fatto tappa a Firenze

FIRENZE – Gli agricoltori al centro per far ripartire il Paese cominciando dalle aree rurali. Attraverso una maggiore legittimazione e valorizzazione del ruolo degli agricoltori, lungo la filiera produttiva, riconoscendo e remunerando le funzioni economiche, sociali, ambientali ed etiche che svolgono. Ma anche arrivare a un sistema organizzato che punti sul riconoscimento del territorio, delle sue componenti e risorse, diffuse a livello locale.
Sono soltanto alcune delle proposte per rilanciare il territorio rurale emerse dal terzo appuntamento con il roadshow di Cia-Agricoltori Italiani “Il Paese che Vogliamo” che si è svolto al palazzo dei Congressi di Firenze e al quale hanno partecipato il presidente nazionale Cia, Dino Scanavino e i presidenti delle Cia regionali Luca Brunelli per la Toscana, Cristiano Fini per l’Emilia-Romagna e Matteo Bartolini per l’Umbria.
Fra le proposte emerse una fiscalità adeguata alle aree rurali; una promozione delle produzioni agricole, artigianali, artistiche, culturali delle aree interne la necessità di impedire ulteriori impoverimenti delle aree interne con la perdita di scuole, presidi sociali, sanitari, culturali e non ultimo di pubblica sicurezza. Valorizzare percorsi virtuosi per la manutenzione, la gestione e la messa in sicurezza del territorio attraverso relazioni strategiche e pluriennali tra imprenditori agricoli ed enti pubblici di primo e secondo livello per programmi di intervento infrastrutturale. Rafforzare la copertura digitale delle aree interne.
